Capitolo 194

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13 dicembre 1987
Caro diario mio ieri e stata una bella serata ho passato il pomeriggio con il mio vero amore Vincenzo. Mi ha regalato un anello con un brillante piccolo ma a me piace. Non importa il suo valore ma ciò che ne ha il suo significato. Ancora i miei non lo hanno visto già dormivano  quando sono rincasato era oltre la mezzanotte meno male che non mi hanno sentita sennò mio padre mi avrebbe fatto la paternale. Fra poco andrò da mamma e glielo mostrerò, a papà stasera al suo ritorno e anche ai miei fratelli, più tardi chiamerò la mia amica Anna e gli racconto tutto e stato memorabile. E che ero in procinto di concedermi a lui e che ci ha interrotto il botto di quel petardo sennò avremmo finito per fare l'amore.
Spero che non si stato uno scherzo di cattivo gusto da quel matto di Mario o peggio ancora Nino, loro due soltanto sanno dell'esistenza di quella baracca e di quella zona più appartata  della spiaggia. Adesso vado ti racconto tutto il resto dopo. Ciao.
Vado da mamma in camera sua e la sveglio con un bacio, lei apre gli occhi e mi fa un sorriso gli mostro il dito e gli dico che me lo ha donato Vincenzo la sera scorsa e che il suo pegno del suo amore per me è che sono davvero innamorata di lui si lo confesso a mia madre che l'uomo che ho sempre sognato. Lei si mette seduta e mi abbraccia forte e mi dice che è contenta per me. E di non farmelo scappare lo sente anche lei che è un bravo ragazzo. Poi gli dico :<<mamma sei la mia vita e ti amo >>lei si commuove e mi risponde :<<puru io vita mia a matre>>. Quelle parole mi hanno fatta sciogliere. Provavo tantissima tenerezza e dolore nello stesso tempo al pensiero di perderla per sempre mi faceva stare male. Adesso dovevo mettere tutto apposto e preparare il pranzo per me e mamma e poi nel tardo pomeriggio mi sarei occupata della cena.
Sono quasi mezzogiorno preparo un brodo fatto con un po' di pollo che era nel frigo così andiamo in camera aa mangiare per farle compagnia.
Meglio affrettarsi mentre cucino ascolto la musica con la radiolina  con delle canzoni che provavo a cantare e tenermi più allegra possibile e coinvolgere mamma. Già sono quasi l'una tutto è pronto. In un vassoio metto i piatti e li porto in camera lei dice che non ha tanto appetito e io insisto allora si alza e preparo sul tavolino messo di proposito lì. Incominciamo a pranzare ma vedo che lei quel cucchiaio lo gira e rigira nel suo di piatto mangia a malapena qualche boccone e io le dico di mangiarne un altro po' o almeno il pollo  ma niente da fare vuole tornare a letto. La accontento mal volentieri, prendo i piatti lo rimetto nel vassoio ed esco.
Non vuole nemmeno sforzarsi io lo faccio per il suo  bene ma è testarda come in mulo accidenti! Decido di lavare i piatti e riposare un po' anch'io vicino a lei a farle compagnia,
per non farla rimanere tutto il santo giorno da sola in quel letto.  Continua..

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