Capitolo 193

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Mentre aspettavo la cena, non ha fatto che riempirmi di complimenti, quantto ero bella, quanto mi stesse bene il vestito che indossavo di tutto e di più. Mi dice che ha qualcosa da donarmi  come pegno del suo amore ma che me lo avrebbe dato dopo cena. Erano quasi le nove finalmente eravamo stati serviti, abbiamo mangiato con gusto entrambi era da tanto che non mangiavo senza essere nervosa come sempre a casa alle cene di famiglia.
Anzi tutto il contrario, abbiamo bevuto qualche bicchiere io uno soltanto  non reggevo bene gli alcolici, lui invece all'incirca tre di bicchieri. Poi è arrivato il conto ha pagato e siamo andati via. In macchina mi chiede se conosco qualche posto per stare un po da soli, io subito ho pensato di andare nella baracca al mare, ma li mi incontravi con Nino non era giusto  ma si glielo suggerisco e siamo andati là. Lui aveva una torcia era buio e la accesa gli ho indicato il posto faceva freddo e io prima di mezzanotte dovevo essere a casa. Comunque gli dico che li ci andavo e che era un posto che conoscevo solo io quando avevo voglia di starmene da sola. Lui crede alle mie parole, poi mi domanda come mai c'era un letto e gli spiegati anche quello del perché, sembra essere convinto mi chiede se ho voglia di distendermi un po' con lui io gli dico di sì. Dopo un po' di tempo incomincia a baciarmi e accarezzarmi, e mi bacia dappertutto.
Io a quel punto stavo di dirgli  di fare l'amore che ero pronta a concedermi a lui. Ma di improvviso entrambi abbiamo sentito una specie di botto come un petardi scoppiare vicino la macchina e siamo usciti di corsa, Vincenzo pensava che stessero per rubare la sua cinquecento. Così sempre con la torcia ha aperto la macchina acceso il motore e siamo partiti, avviandoci verso casa mia.
Poi arrivati a casa ha spento il motore e mi chiede di chiudere gli occhi e così ho fatto mi ha preso la mano e mi ha messo qualcosa al dito poi mi dice di aprirli non potevo crederci era un anello con piccolo brillante.  E poi ci siamo baciati e io gli dico che non  avevo nulla da regarargli per il suo compleanno nulla. Ma avevo solo  una cosa che gli potevo offrire il mio cuore e tutta me stessa e poi ho continuato che la prossima volta glielo avrei fatto io il regalo  ancora più prezioso che avevo, donando la mia verginità. Poi ci siamo dati un lungo bacio più lungo e appassionato.
Mi ha accompagnata davanti la porta di casa e ci siamo salutati con uno ciao.

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