5 marzo 1987.
Mio amico diario anche se da poco che Rosalia è partita, tutte le mattine rimango io sola con mia madre I miei fratelli e mio padre vanno via presto a lavorare nei campi. Faccio le faccende e ogni tanto quando mia madre non ha voglia vado io al mercato a fare la spesa. Anche se di nuovo è da un paio di notte che sento mia madre piangere, nono stante che mi sono trasferita nella stanza che era di Rosalia la sento lo stesso. Mio padre a cena non può fare a meno di stuzzicarmi con battute poco piacevoli, ma io provo ad ignorarlo.
So solo tanto la stima che avevo nei suoi confronti un uomo mite e taciturno che era, adesso com'è che sia cambiato tutto ad un tratto. Ma non vedo l'ora ogni pomeriggio di recarmi a lavoro per stare un po' più tranquilla. Fra un po' vado a più tardi.
Eccomi di nuovo qua sono un po irritata oggi nel pomeriggio il figlio e l mio datore di lavoro Mario ha provato di nuovo a toccarmi mentre eravamo soli in negozio, avrei voluto dargli uno schiaffo da rompergli i denti. "Stu cretino". "Si crire di fare socco vole". Ma se continua glielo riferisco a suo padre. Provo una forte antipatia nei suoi confronti.
A domani
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Ricordi di un diario||Prima Parte
General FictionPina è una donna che, fin da bambina, condivide i suoi pensieri e la sua vita su un piccolo quaderno che considera un diario. Dall'innocenza di una piccola bambina si passa alla realtà di una donna che dovrà sfidare delle circostanze di un mondo pie...