Capitolo 179

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15 ottobre 1987
Caro diario sono felice ieri mamma e papà sono tornati da Milano sembra stare bene, certo ancora e strappazzata dal viaggio, e deve continuare a prendere delle medicine ma questo non mi impedisce di essere felice per lei, papà e dovuto rientrare a lavoro. Infatti lei già si è alzata di buon umore, e vuole cucinare e fare persino una torta, infatti adesso devo andare a comprare gli ingredienti per la torta. A più tardi.
Sono con mamma in cucina, lei persino si è messa a canticchiare una canzone mentre ascolta la radiolina sul tinello, io gli dico di non affaticarsi troppo lei mi risponde :<<staio bona tranquilla >>e mi abbraccia e mi da un bacio sulla fronte come quand'ero bambina. Tutte le volte che stavo male lei mi dava i baci dove mi facevo male e mi di diceva :"ora ti passa cu u bacio ra mamma to' >>, e così mi calmavo ecco perché mi piacciono tanto u suoi baci suula mia fronte non lo ricordavo. Adesso dico che vado a comprare il necessario  per la torta, e gli dico che torno subito e di sedersi appena si accorge che è stanca.
Ho preso la bici per fare più in fretta possibile, mentre ero qusu vicino alla bottega mi  trovo Nino che mi blocca il passaggio con quella vespa mezza rotta e mi sono spaventata, mi accorgo che ha un occhio nero, scende  e vedo che con la gamba sinistra zoppica vistosamente. Io non comprendo cosa voglia da me. Mi viene davanti e mi dice :<<u vire stu occhio? a vire sta gamba si zoppico e curpa tua! Io to frate mi scannaro, si ficiru sperti picchi due contro uno, e ora rischio da arristare zoppo pi sempre! >>. Io gli dico che la colpa non è la mia ,  ma sua soltanto e che i miei fratelli hanno sbagliato a ridurlo così, e continuando a dirgli che lo avrei cercato io, ma che lui non voleva capire e ne cambiare atteggiamento, che era sempre il solito, e visto che già c'ero gli ho detto che per lui non provavo più niente. Era solo una semplice cotta di una sedicenne e che per noi non c'era un futuro visto  che lui  continuava a prendere la vita sul serio nemmeno per il suo bene, avevo provato persino ad accarezzargli il volto ma lui incassava i colpi in silenzio si è girato a preso la vespa da terra la accesa e se ne andato.
Finalmente avevo trovato il coraggio di dirgli tutto, se lo aveva cercata lui, non volevo affrontare tutto questo per strada, ma più tranquillamente.
Mi aveva fatto pena, mi era dispiaciuto ma era andata così ormai.
Poi sono andata a comprare gli ingredienti per la torta e sono tornata a casa.
Continua..

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