Capitolo 155

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29 luglio 1987
Caro diario ieri sera per noi è stato uno strazio mentire a mia madre, mio padre a tavola ha taciuto tutto il tempo e anche i miei fratelli abbiamo evitato il discorso per paura che mamma ci potesse ascoltare. Perciò dopo cena ognuno è andato a letto ero rimasta io e mio padre io ho lavati quei pochi piatti della cena, papà e uscito e si è seduto fuori a fumare.
Poi appena finito sono uscita e mi seduta accanto a lui, lo solo abbracciato e lui e scoppiato a piangere, assumendosi la colpa, per il malessere di mia madre, e che doveva nprima a provvedere a fargli fare dei controlli qualche anno prima ma con le scarse finanze che c'erano in casa la fatta trascurare. Io ho provato a consolarlo ma non ha voluto sentire ragioni. Mi sono alzata e sono tornata dentro ho aperto la porta ho controllato mamma ma dormiva beatamente e non lo disturbata nemmeno per darle un bacio. E sono tornata in camera mia. A sfogare il mio dolore, la mia rabbia perché stesse succedendo tutto questo?! Ma non c'era alcuna ragione logica al dolore che ci avrebbe aspettato dopo l'altro controllo che mamma doveva fare era solo la conferma del suo male. Volevo scrivere per informare Michela, Rosalia, Salvatore ma dovevo aspettare un altro po' di tempo se c'è sarebbe stato.
Per fortuna ci sono le lettere di Vincenzo a consolarmi che sono sempre più asidue. Con le sue parole mi confortano un po', gli ho raccontato di mia madre nemmeno La mia Anna sa niente di cosa mi stia, succedendo in quest'ultimo periodo.
Perche Vincenzo mi ha comunicato che Anna è di nuovo in attesa nonostante la piccola ha pochi mesi. Non voglio turbarla con i miei problemi, mi ha detto che è stato in carcere a Luccerdone con il suo professore a trovare quel ragazzo che mi aveva detto qualche settimana fa, che aveva preso a cuore il suo caso mi ha scritto che si chiama Antonino ma lui ha preferito vessere chiamato Nino e che il cognome non lo sa e che cosa strana la sua provenienza e di qua si di Cefalù. E dentro per qualche furto e una tentata rapina. Per un attimo per la seconda volta nella stessa giornata il sangue mi sie gelato.
Chissà subito mi è venuto in mente lui si Nino. Ma poi ho pensato che fosse stato un caso. Comunque mi ha promesso che presto verrà a trovarmi. Poi ha concluso la lettera con le solite cose.
Adesso che ci penso potrebbe essere lui? Tutti questi silenzi da parte sua mi erano sorti dei dubbi. Ma non potevo credere che si era ridotto così male da fare dei furti, lui nella sua ultima lettera mi aveva detto che aspettava un altra risposta di lavoro a breve, e ancora la lettera che gli ho inviato non ho avuto nessuna risposta.
Ma adesso penso a riposare devo essere al pieno dele energie per mamma e fra tre giorni devo fare il mio esame e superarlo.

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