GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)

Capitolo 11.1: Equilibri spezzati

No, non adesso. Non ancora. Non può essere vero, non può essere tornato. Perché mi fa questo? Perché è tornato?

Scappo. Scappo da quel molo, scappo da lui, scappo da quel dolore che credevo in parte assopito ma che ora mi sta divorando, fin dentro l'anima. Sento il cuore esplodere, mi scoppierà nel petto, me lo sento. Mi sento morire, o forse mi sento viva più che mai. Il suo tocco mi ha risvegliato, mi ha fatto rendere conto che io sono viva, che lui è qui, che è esistito e che è tornato. È tornato dopo avermi lasciato sola, inghiottita dal dolore, col cuore spezzato e con tutte le mie speranze svanite. Ho sperato per un anno che tornasse, ho sperato per un anno di rivedere i suoi occhi, di risentire il suo tocco sulla mia pelle, ed ora che è tornato mi sento a pezzi, spaventata, arrabbiata, distrutta da un amore che mi ha portato alla pazzia. Distrutta da una mancanza che ha lacerato la mia anima. Distrutta. Semplicemente distrutta.

Continuo a camminare a passo svelto verso la tenuta tenendo la mano sul cuore, che sembra impazzito. Il sangue pompa nel mio cervello, nelle mie vene e mi fa quasi mancare il fiato per il vigore con cui lo sento scorrere. Sento le lacrime pungermi gli occhi, ma non voglio più piangere. Non voglio che lui mi turbi di nuovo, voglio che vada via, che mi lasci sola. No. Non andare Can ti prego... Allah Sanem! Ha bruciato il tuo taccuino, ti ha lasciata, si è dimenticato di te! Scuoto la testa, sento le lacrime scendere sulle mie guance, non riesco più a controllarmi. E allora piango, piango ancora. Piango come ho pianto per tutto l'anno in cui è stato lontano da me. Continuo a camminare verso la tenuta, ma appena giro l'angolo vedo Muzo e CeyCey. Sembrano preoccupati, ma non voglio pensarci. Tiro dritto per la mia strada, ma CeyCey mi blocca prendendomi le mani. Li vedo guardarmi, ho la sensazione che vogliano dirmi qualcosa ma non oso chiedere, non mi interessa. «Ecco... Sanem, devo dirti una cosa. Forse adesso non è il momento ma...Non so come dirtelo...» sento dire da CeyCey. Lo sapevo, hanno qualcosa da dirmi. Sento Muzo interrompere CeyCey «È tornato Can.»

È tornato. Per quanto tempo ho sperato di ascoltare queste parole. Sono stata giorni, settimane, mesi ad aspettare che Can tornasse, ad aspettare che qualcuno mi dicesse che era tornato e che lo aveva fatto per me e che finalmente potevamo vivere liberamente e serenamente il nostro amore. Ma non è stato così. Lui è andato via, mi ha lasciata e adesso è tornato. Perché è tornato? Non è rimasto niente di me, sono vuota, che altro vuole da me? Guardo Muzo, sento CeyCey rimproverarlo per il modo in cui mi ha dato la notizia e sento Muzo giustificarsi, ma io non intervengo. Li guardo con occhi svuotati, senz'anima, ma pieni di lacrime e dolore e dopo essermi spostata i capelli dal viso rispondo «Lo so». I miei amici sono increduli, mi chiedono spiegazioni, quindi con la poca forza che mi rimane indico il molo. «L'ho appena visto. Se ne sta andando. Non verrà più.» Non verrà più.

Quella frase mi risuona nel cervello e mi squarcia l'anima, quell'anima che non credevo più di avere ma che da quando l'ho visto è tornata da me. No, deve andarsene. Non lo voglio qui, non lo voglio più vedere, voglio che se ne vada per sempre. Cosa stai dicendo Sanem? . Non lo so, non so che cosa sto dicendo, che cosa sto pensando e che sto provando, so solo che devo andare via e allora, mi allontano da Muzo e CeyCey. Sono stravolta, arrabbiata, sono tutto ciò che lui ha creato. Devo nascondermi, ho bisogno di pace. Devo ritrovare l'equilibro che lui ha distrutto andando via, e che io a fatica ho provato a riparare durante questo anno vuoto senza di lui. Ma Can è di nuovo qui, ed ha spezzato il mio equilibrio fragile ancora una volta, e questa volta mi è bastato solo vederlo.