Osservo il volto terrorizzato di Ygit, i suoi occhi sgranati. Guarda Sanem, sorpreso di essersela trovata li. Soddisfatto e impaziente, attendo che dica a Sanem ciò che finalmente aveva confessato a me. Lo vedo abbassare la sua testa e penso che ormai non ha più scampo. Dai, forza! Dille che essere viscido e subdolo tu sia! «Cosa devi dirmi? Cosa devi confessarmi?» chiede a Ygit, confusa e curiosa allo stesso tempo. «Sanem.. possiamo parlare un po' da soli?» le chiede con voce tremante, mentre resto ad osservarlo. Sanem confusa, accetta la sua offerta, curiosa di sapere cosa abbia da dirgli. Ygit si volta verso di me, con lo sguardo rassegnato e spaventato per ciò che sta per fare.
Impassibile, faccio segno di accomodarsi in casa mia, desideroso che riveli i suoi meschini inganni. Ygit annuisce terrorizzato. «Non capisco niente» dice Sanem, sempre più confusa, avviandosi in casa. Ygit la segue a passo lento accompagnato dal suo bastone e il suo passo claudicante, e a me non resta che attendere. Inizio a camminare in ansia, facendo qualche passo per il giardino, pronto a quel che sarebbe successo dopo che lui le avesse parlato. Sento il suono di una notifica di arrivo di un cellulare e mi volto nella direzione in cui l'ho sentito provenire. Vedo Ygit, ancora fermo davanti casa mia, con il telefono in mano intento a leggere qualcosa. Si volta verso di me e mi osserva. Non riesco a decifrare la sua espressione e mi chiedo perché se ne stia li impalato a fissarmi. Improvvisamente sul suo volto, compare un sorriso soddisfatto e la mia confusione aumenta. Si volta e, con meno lentezza di prima, entra in casa chiudendosi la porta alle spalle.
Sono solo adesso. Sono qui, in giardino a lasciare che l'ansia e l'impazienza mi consumino lentamente. Sanem sta per scoprire la verità e ammetto di avere ancora delle speranze. Mi chiedo se possa mai tornare tutto come prima, se lei possa perdonare il mio mancato coraggio e iniziare a vivere la nostra vita insieme. Il tempo scorre inesorabilmente lento. Ogni secondo sembra un giorno ogni minuto un mese intero. Non ho mai desiderato tanto, come in questo momento, che il tempo fluisse veloce. Cammino per il giardino, con le orecchie tese verso casa, desideroso di sentire ciò che sta accadendo all'interno, ma senza successo.
Finalmente vedo la porta d'ingresso aprirsi e vedo lei uscire in tutta fretta da casa mia. «Sanem!» la chiamo, pronto ad ascoltare qualunque cosa vorrà dirmi. Si avvicina rapidamente a me e le vado incontro. «Te l'ha detto?!» chiedo ansioso che questo incubo finisca. Osservo il suo volto, dal quale traspare confusione mentre mi dice «Si, l'ha fatto..» e, a quelle parole, sparisce quella pesantezza che ho portato sul cuore per un anno intero. D'un tratto però, il volto di Sanem, assume un espressione dura, piena di rabbia e penso sia infuriata con Ygit, come giusto che sia. «Sei felice ora? Ti senti sollevato?» mi dice, lasciandomi stupito, confuso. «Sanem..» le dico, scuotendo la testa senza riuscire a capire perché rivolga a me quella rabbia, anziché a l'uomo che ci aveva distrutti. «Hai aspettato qui fuori, tutto il tempo, mentre lui mi diceva questo?!» mi chiede infuriata ed io, non capisco ciò che sta succedendo. «Ti importa cosi poco di me?!» mi chiede. A quella domanda, capisco che quel vile non ha detto affatto ciò che doveva dirle. Resto in silenzio, cercando di reprimere la rabbia che sento pulsare nelle vene. Mi guarda, è in attesa che le dica qualcosa, ma sono cosi arrabbiato da non riuscire a dire assolutamente nulla. «STO DAVVERO IMPAZZENDO!» urla voltandosi dall'altra parte e scappando via da me.
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GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)
FanficCosa succede a due anime quando, a causa di una tempesta, sono state costrette a dividersi? Può un amore, che sembrava fosse inossidabile, sopravvivere ad una separazione di un anno? "Vai via" "Addio" La storia di Can e Sanem riparte da qui. Nuovi...