Capitolo 41.1: Ci risiamo!

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NON È POSSIBILE

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NON È POSSIBILE. NON È REALE. SONO FINITA IN UN INCUBO.
La calma mi ha abbandonata definitivamente, in questo momento.
Cammino avanti e indietro, come se potessi risolvere il problema con il solo movimento, come se camminare potesse placare la mia rabbia, la mia paura, verso chiunque stia cercando di ostacolare me e le mie amate creme. Deve essere per forza un incubo. Adesso apro gli occhi e mi sveglio. Mi do un pizzicotto e quando mi rendo conto che tutta questa situazione è reale, mi sento affogare in un vortice di rabbia e di sconforto.
Sposto i capelli nervosamente, cammino su e giù, su e giu, come farebbe un leone in gabbia, mentre Muzo si lamenta di ciò che ci è successo.
Non riesco a concentrarmi su nulla, a pensare a nulla. Tutto ciò che voglio è che lascino in pace me e le mie creme, ma sembra impossibile.

«C'è qualcuno che ce l'ha con noi. È così, me lo sento» dice Muzo facendomi innervosire ancor di più, solo al pensiero. Cerco di respirare, di non ascoltare, ma lui continua e nonostante mi morda la lingua per non rispondergli in malo modo e mi sforzi con tutta me stessa di restare calma, non riesco a controllare più la mia rabbia, la mia paura e la mia ansia.
«BASTA MUZO! SMETTILA!» gli urlo contro.
Continuo a camminare freneticamente, mentre cerco di convincere me stessa che tutto ciò che sto vivendo, sia solo un incubo. Un brutto e orrendo incubo.
Non riesco a ragionare, vorrei solo piangere ed urlare.
«Perché vivo questo? Non capisco!» mi dico ad alta voce da sola, cercando una ragione per i continui attacchi che devo subire. «LE MIE CREME NON PROVOCANO ALLERGIA A NESSUNO! È IMPOSSIBILE! NON È COSI!» urlo al cielo, cercando di dar sfogo alla mia rabbia.
«Forse è possibile! Forse è potuto accadere!» mi dice Muzo, mandando all'aria i miei tentativi di calmare la mia ira.

Mi volto di scatto verso di lui, chinandomi verso il suo viso, per chiarirgli una volta e per tutte ciò che forse non ha capito.
«MUZO! I MIEI PRODOTTI SONO NATURALI AL CENTO PERCENTO! SONO A BASE DI ERBE NATURALI!» gli urlo in faccia.
«Anche le cose naturali causano allergia, come le noci e il miele! C'è stata una donna che ha mangiato le fragole e si è gonfiata! Va bene?» mi dice facendomi perdere totalmente la pazienza e non capendo che la situazione qui è molto diversa.
«MUZO! I MIEI PRODOTTI SONO APPROVATI IN LABORATORIO! HANNO DETTO CHE NON DANNEGGIANO LA SALUTE UMANA!» chiarisco una volta e per tutte.
Mi allontano dal mio amico per evitare di fare una strage e ad un tratto mi ritrovo a fissare il vuoto. Penso a cosa accadrà adesso, a causa di qualcuno che cerca di infamare le mie creme.
«Adesso non posso fare le mie creme! Dov'è che ho sbagliato?!» chiedo a me stessa, fermandomi a riflettere sui miei guai mentre, a pochi passi da me, c'è una Deren sconsolata.
«È il nostro prodotto di punta! E adesso non saremo in grado di produrre il tuo primo annuncio pubblicitario!» dice Deren, con la voce intrisa di tristezza e disperazione, quasi quanto la mia.

Non so come farò senza le mie creme, che in questo anni così duro, mi sono state di grande aiuto dandomi sollievo da un dolore che sembrava non potesse finire mai.
CeyCey, cerca di riscuotere Deren dal suo stato di depressione, cercando di coinvolgerci tutti nel lavoro, per il Club di Vela. Come se al momento me ne interessasse qualcosa, CeyCey!
«Nessuno può farmi smettere di produrre la mia crema!» mi dico da sola, cercando di darmi coraggio, convinta di me stessa, che nessuno al mondo può privarmi di una cosa cosi fondamentale nella mia vita.
«SI! SI, REAGIREMO! NESSUNO PUÒ INTERFERIRE CON LA PRODUZIONE DELLA NOSTRA CREMA! QUELLE CREME VERRANNO PRODOTTE! VERRANNO PRODOTTE!» urla Muzo alle mie spalle, come se fosse pronto a dar battaglia, facendomi venire voglia di urlare a mia volta. Frequenta troppo CeyCey, sta diventando come lui.
«Non lo sopporto più!» mi dice Deren, pensando a chissà cosa mentre il mio cervello, è fermo a pensare a quanto ho dovuto subire in questi anni per difendere con le unghie e con i denti la mia crema. «Nemmeno io!» rispondo, pensando a tutti coloro che mi hanno ostacolata.
«RIVOGLIO LA MIA AGENZIA!» urla Deren pensando forse ai suoi anni d'oro all'interno della Fikri Harika.
«Rivoglio la mia crema!» dico io disperata, continuando a fissare un punto indefinito del giardino.
«Dobbiamo fare qualcosa!» mi dice Deren, mentre continuo a fissare il vuoto davanti a me. «Assolutamente! Ma cosa facciamo?» chiedo, più a me stessa che a lei, pensando ad un ipotetico piano per risolvere i nostri problemi. Come posso riavere indietro le mie creme? Mi sembra di impazzire... Lo sei già, Sanem!

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora