GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)

Capitolo 54.2: Che ti succede, Sanem?

Seguo quella donna con il sorriso sulle labbra, divertito per come ancora conservi quel suo lato da bambina timida, quando si accorge di aver fatto o detto di qualcosa che possa comprometterla in qualche modo o imbarazzarla fino a farla diventare rossa in volto.
I miei occhi sono incollati a lei, ad ogni suo movimento. La osservo posare il vassoio sul tavolo e i suoi occhi, per un attimo fugace finiscono nei miei. È nervosa..in imbarazzo è ancora più bella!
Si siede attorno al tavolo, al suo solito posto ed io, come sempre prendo posto accanto a lei, continuando imperterrito ad osservarla, come se potesse svanire da un momento all'altro.
Leyla, annuncia che andrà via e dopo averci salutati e lanciato qualche occhiata incuriosita a sua sorella, va via, seguita da Deniz e Bulut, che si offrono di tenerle compagna in attesa del taxi che la riporterà a casa.

Rimasti solo noi dell'agenzia, Deren non perde un attimo e ci chiede di iniziare a pensare a qualcosa per la campagna "Gare di Yacht" e per quanto mi sforzi di pensare a qualcosa, non faccio altro che pensare alla sua accoglienza e a quel bacio, di cui avverto quasi ancora il sapore sulle labbra. Penso e ripenso ad un modo per farle capire che noi due, siamo molto, molto di più che semplici soci in affari, o vicini di casa. Devo trovare un modo per parlarle, per dichiararle quanto l'ami ancora..Deve sapere che lei vive ancora qui, nel suo posto preferito, nel mio cuore.
«Non abbiamo ancora niente per la campagna "Gare di Yacht"» sento dire improvvisamente da Deren, e per un attimo, mi rendo conto di non essere solo con Sanem, ma ben sì davanti ai nostri amici.
Credo sia passata più o meno un ora, da quando ho preso posto a questo tavolo, e per tutto il tempo non ho fatto altro che osservare lei, la mia Sanem. Non ne avrò mai abbastanza di lei..
«Can, dimmi qualcosa! Dimmi qualcosa di tecnico, sul mare, sul vento.. Magari se siamo ispirati, funzionerà! Se non siamo ispirati, allora perderemo questo lavoro!» continua la mia amica, con un bel po' di disperazione nel tono di voce.

Inizio a pensare che la mia amica stia diventando davvero isterica, cosa che ricordo perfettamente di aver pensato nel momento esatto in cui l'ho incontrata ormai molti anni fa. Secondo me, è colpa dell'inquinamento in città.. Dovrebbe passare più tempo tra gli alberi, magari si calma.
E mentre la mia mente pensa ad una Deren tra boschi e nature selvagge, la voce più bella che esista al mondo, attira la mia attenzione.
«Quando te ne vai.. Quando vuoi, e te ne vai.. ecco.. Quando un giorno lasci le persone, e te ne vai.. Di solito, questo giorno com'è?» mi dice, cercando di nascondere la sua curiosità, riuscendoci molto, molto, molto poco.

Sorriso alla sua espressione incuriosita e per un attimo penso che davvero vorrei dirle come è stato andarmene via, lontano da lei dal mio stesso respiro. Vorrei raccontarle davvero quante difficoltà ho incontrato in quelle acque solo per vivere una "non vita", perché è questo che ho vissuto senza di lei. Ma non siamo soli adesso, non posso lasciarmi andare davanti ai nostri amici. Mi concentro sulle parole, pensando ai miei mille viaggi e perso nei ricordi racconto ciò che hanno significato per me, tralasciando l'ultimo fatto.
«Il mare per me, è una specie di viaggio» dico, per poi venire interrotto da Deren che, con un sorriso e felice che finalmente ci sia qualcosa da cui partire per la campagna, mi comunica che prenderà appunti.
«Ogni nuovo posto che vedo, per me di solito, è una scoperta. E mi ricorda sempre la mia libertà..» proseguo, immergendomi in quelle sensazioni provate mille volte. Inizio a pensare a quanto sarebbe bello provarle di nuovo, con l'unica differenza che in quei viaggi che vorrei fare, non sarei più solo. Sanem, sarà con me. Lo spero..