Capitolo 51.2: Come in una tempesta

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Torno in auto con la mente intasata di pensieri e l'animo incredulo

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Torno in auto con la mente intasata di pensieri e l'animo incredulo. Resto a guardare il vuoto attraverso il parabrezza e con le dita tocco le mie labbra, continuando a sentire il sapore delle sue labbra sulle mie, che tanto ho bramato durante l'anno passato lontano da lei.
Sento quel sapore dolce, pieno di tutto ciò di cui ho avuto sempre bisogno senza nemmeno saperlo.
Resto fermo così, a contemplare nella mia mente quel bacio ricevuto, che per me è stato tutto.
Sento mille domande iniziare ad affacciarsi alla mia mente e prima che possano iniziare a frullare e a volteggiare senza freni, metto in moto l'auto e parto.

Inizio a guidare senza una meta ben precisa, e per la prima volta ho la consapevolezza di aver forse vinto la mia guerra contro Ygit, e che finalmente, lei si sia fidata di me.
Perso tra mille pensieri, mi ritrovo senza neanche volerlo, senza neanche averlo premeditato, davanti allo stabile, dove per quarant'anni ha regnato la vecchia agenzia di mio padre: La Fikri Harika.
Scendo dall'auto e dopo aver chiuso lo sportello, mi ci appoggio con la schiena, restando a fissare l'entrata che per mesi e mesi, ho varcato quasi sempre con il sorriso, consapevole che ad attendermi c'era lei, con il suo tè meraviglioso e il suo sorriso capace di rendere l'intero universo, insignificante al confronto. Qui è nato tutto..Grazie a mio padre per aver insistito nel volermi qui, grazie a questa agenzia, ho trovato lei: quel posto che cercavo e a cui appartenere.. il suo cuore.

Prendo la bandana dalla tasca e l'avvolgo attorno alla mia mano, chiedendomi se quel bacio possa aver significato per noi un nuovo inizio, esattamente come questo posto che, nel bene o nel male, è stato per le nostre vite un cambiamento.
Guardo le grandi finestre e sembra quasi di rivederci lì, dietro quei vetri freddi e riesco quasi a percepirne il calore di quegli occhi imbarazzati quasi sempre, mentre mi spiavano e incrociavano i miei sguardi, carichi di puro desiderio e devozione, per un sentimento che a stento riconoscevo.
Sorrido a quei ricordi così vividi che quasi riesco a percepire le voci di chi ci stava intorno e dopo qualche altro minuto passato a fissare l'edificio, torno in auto e parto, avvertendo ancora il suo sapore sulle labbra.

Mi ritrovo ben presto davanti alla costa, precisamente davanti a quelli che per mesi e mesi sono stati i nostri scogli.
Parcheggio l'auto e scendo quasi precipitandomi fuori dall'abitacolo, come se quegli scogli reclamassero la mia attenzione, come se non aspettassero altro che salutarmi e accogliere me e i miei pensieri che in questo momento sono irrequieti, confusi.
Continuo a tenere la bandana tra le mani, passandola tra le dita mentre salgo su quegli scogli e immediatamente riconosco il nostro posto.
Mi siedo esattamente su quello che da sempre è appartenuto a noi, esattamente davanti alla spettacolare Torre di Leandro, che ha accompagnato le nostre risate, le nostre lacrime, i nostri baci e i nostri litigi, vegliando su noi, proteggendoci a suo modo e fermando il tempo, lasciandoci godere di quegli attimi che conserverò nella mia memoria per l'eternità.
Penso e ripenso a quel bacio, che per me è stato il più bel bacio mai ricevuto e non posso fare a meno di domandarmi se quel suo scappare da me, se quel suo atteggiamento così strano, sia un sintomo di pentimento.
So che tra me e lei c'è qualcosa che non ci permette di stare lontani, una sorta di legame indissolubile che prende vita ogni volta che i suoi occhi incontrano i miei, che la nostra pelle si sfiora appena. So che anche per lei, in qualche modo e chissà come, vivo in un angolo di quel cuore, e sono consapevole del fatto che voterò la mia intera esistenza a quella donna, che mi è entrata dentro sin dal primo sguardo, e che so per certo, che è la donna della mia vita. No, non le permetterò di fuggire via.. farò qualunque cosa pur di riaverti, Sanem..
Sono perfettamente consapevole che dovrò stare molto attento a non destabilizzare ancora una volta i suoi equilibri, riacquistati con fatica dopo l'errore più grande che abbia mai fatto nella mia vita, e dopo aver guardato per un ultima volta la Torre della Fanciulla, mi alzo dallo scoglio e torno all'auto, pronto a fare rientro alla tenuta.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora