Capitolo 35.2: Provaci ancora, Sanem!

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Ci serve l'attrezzatura per poter girare lo spot e a me è venuta un'idea

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Ci serve l'attrezzatura per poter girare lo spot e a me è venuta un'idea.
Ho diversi amici nel settore e forse, facendo un paio di telefonate, riuscirò ad ottenere ciò che ci serve a poco prezzo.
La prima persona che mi viene in mente, è Dogan, un mio vecchio amico dell'università.
Ora fa il regista, ha un discreto successo qui in Turchia, e sono certo che possa aiutarmi.
Scorro la rubrica del telefono, fino a trovare il contatto e avviata la telefonata, dopo qualche squillo, il mio vecchio amico, risponde.
Parliamo del più e del meno, ci raccontiamo delle nostre vite, che nell'ultimo periodo, sono state un po' travagliate. Ma quando gli racconto di cosa ho bisogno, mi lascia un numero da poter chiamare tranquillamente, dicendomi di fare il suo nome se necessario. Così, lo ringrazio vivamente e chiudo la chiamata.
Immediatamente, senza perdere tempo, chiamo l'agenzia consigliata dal mio amico. Dall'altra parte della cornetta, c'è un uomo gentile che, dopo aver capito di cosa ho bisogno, si rende subito disponibile, dicendomi che mi avrebbe fatto sapere al più presto.
Lo ringrazio per avermi dedicato il suo tempo e chiudo la telefonata, per poi incamminarmi verso la tenuta in cerca di Sanem, in modo da poter cercare le ambientazioni perfette per la nostra pubblicità e perché no, magari trascorrere del tempo insieme.
Cammino verso il giardino e, quando i miei occhi incrociano la sua figura in compagnia di quell'uomo che ci ha rovinato la vita, sento il fastidio pungermi in ogni parte del corpo. Incredibile.. ancora osa mettere piede qui, nonostante sappia che sono a conoscenza dei suoi sporchi giochi.. Che faccia tosta!

Tolgo gli occhiali e mi avvicino a loro, desideroso di mettere quanto prima la parola fine a quel loro incontro e, avvicinandomi, noto con piacere che sul volto di Sanem, c'è un leggero fastidio per quella presenza indesiderata.
«Sanem, abbiamo bisogno di vedere le foto per l'allestimento. Puoi venire?» le dico alternando lo sguardo da lei a Ygit, che non fa altro che osservarmi con rabbia.
«Certo..» risponde lei immediatamente e in fretta saluta Ygit, per poi venire via con me che, senza degnarlo di un altro sguardo, mi incammino con lei verso casa.
Arrivati all'entrata di casa mia, le faccio segno di accomodarsi. «Torno subito. Cerco il libro per gli allestimenti e sono da te!» le dico.
Sanem, annuisce, prendendo posto intorno al tavolo della sala da pranzo, aspettando me. Così, mi precipito verso uno degli scaffali e, sotto una marea di libri, ecco che ne trovo uno. Capitan Aziz, menomale che non perdi mai le tue vecchie abitudini!
Prendo il libro rigirandolo tra le mani e torno da lei, accomodandomi al suo fianco, molto, molto, molto vicino, con la scusa di poter vedere entrambi quelle immagini.

Apro il libro a caso e porto un braccio dietro lo schienale della sua sedia, quasi a circondarla. Fai finta di nulla, Can.. Sii te stesso!
Comincio a sfogliare quelle pagine, mostrandole i vari scenari possibili da utilizzare. «Potremmo girarlo immersi nella natura..» le dico, mostrandole una delle tante possibili scelte.
Avvertendo il suo silenzio, mi volto verso di lei, accorgendomi con immenso piacere, che i suoi occhi non hanno degnato di uno sguardo quelle pagine, ma sono ben piantati sul mio volto. Sembra in qualche modo incantata, trasognante, tanto da sorridermi. «Sarebbe molto romantico..» risponde con quelle labbra che richiamano così fortemente le mie e quegli occhi così belli e profondi da levare il fiato.
Come se si fosse accorta di aver detto qualcosa di troppo, cambia espressione, aggiungendo che sarebbe romantico per lo spot.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora