Non credevo che sarei sopravvissuta. Dopo aver girato l'intera Turchia per il mio libro, dopo aver letto a tutta quella gente la mia storia, sono ancora qui. Denize dice che anche fare questo può essere una terapia. Ma non ne sono sicura. Sono sopravvissuta si, ma non sto meglio. Non sto bene. Oggi partirò per l'ultima tappa. Andrò a Tuzla, e leggerò per l'ultima volta il mio libro pregno di lui. Mi è capitato, in questi miei viaggi, che dopo aver letto quelle pagine con fatica, lo vedessi girare gli angoli delle strade. L'ho visto fermarsi e sedersi su una panchina all'ombra di un grande albero. È davanti ai miei occhi continuamente, e il mio povero cuore ogni volta perde un battito. Eppure so che non è reale. Ma lo vedo. L'unica che sa di queste mie allucinazioni è Denize, che è sempre pronta a riportarmi alla realtà. È quasi ora di andare, e mi sento inquieta. Preparo lentamente la mia borsa, ma non ci metto molto. So che dopo la presentazione tornerò a casa, e che non ho bisogno di portare tante cose. Indosso un vestito comodo, con un cappuccio, metto i miei bracciali ed esco in giardino. Provo a godermi i raggi del sole caldi e confortanti, nonostante siano deboli. Poco dopo, vedo da lontano Ygit arrivare con la sua auto. Faccio un respiro profondo chiudendo gli occhi. Forza Sanem, un ultima volta.
Mi avvio verso la sua auto, e arrivata allo sportello, vedo passare di sfuggita qualcuno travestito da Can. Chiudo immediatamente gli occhi e salgo in auto. Inizio a respirare freneticamente, a piccole dosi. Non era Can, lo so. Un'altra allucinazione forse, ma non poteva essere nemmeno quella. «Sanem, stai bene?» Ygit mi guarda preoccupato, ma so che lui non ha capito il perché del mio comportamento, perché lui non ha visto ciò che i miei occhi o la mia mente hanno visto. «Si, tutto bene. Parti pure». Faccio un altro respiro profondo e allaccio la cintura, mentre Ygit fa manovra e esce dal viale della grande tenuta.
In auto cala il silenzio, che viene rotto dallo squillo del mio cellulare. Inizio a frugare nella mia borsa alla ricerca del telefono, già sapendo chi possa essere a telefonare. «Sanem, figlia! Dove sei? Dove stai andando?» Ci risiamo. «Mamma, sono in viaggio. Oggi io e Ygit andiamo a Tuzla per la presentazione del libro, te l'ho detto.» dico pazientemente. Le sorrido, nonostante non ci fosse gioia in me, ma so che è per lei vedermi sorridere significa sapere che la mia salute è stabile. «Sanem, bada a te stessa, e non farmi stare in pensiero. Chiamami appena puoi figlia, hai capito? Altrimenti dovrò venire fino a Tuzla per sapere cosa succede». Li avevo davvero spaventati nei mesi che mi hanno vista protagonista di questo dolore insopportabile. Comprendevo bene le parole di mia madre, e mi dispiaceva. «Va bene mamma, stai tranquilla, starò bene». Riaggancio e poso il cellulare. Vedo Ygit osservare la mia espressione, ma non gli do peso, e resto in silenzio a guardare il paesaggio fuori dal finestrino. Arriva prepotente un ricordo di un altro viaggio in macchina, con un conducente diverso.
"Ero seduta sul sedile passeggero, e la musica invase l'abitacolo. Ballai da seduta ed ero felice. Lo era anche lui al mio fianco, e sorrideva guardandomi. «Vedo che siamo di buon umore oggi». E come avrei potuto non esserlo? Ero insieme a lui, l'amore della mia vita. «Oh Can, sono cosi felice, cosi innamorata. Vorrei urlare al mondo intero quanto io ti ami». Mi sorrise e prese la mia mano portandosela alle labbra morbide e calde, per depositarvi un bacio. «Lo sono anche io vita mia». Sorrisi e con uno sguardo che sperai potesse essere serio, abbassai il finestrino. «Che cosa fai adesso?» mi chiese e gli sorrisi «Adesso metto in pratica ciò che ho appena detto di voler fare». Mi guardò confuso, e io mi sporsi dal finestrino. Iniziai ad urlare «SANEM AMA CAN! CAN E SANEM SI AMANO! SIGNORE HA SENTITO? DICO A LEI LA GIÙ!» Tornai a sedermi e lui senza parole, inizò a ridere."
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GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)
FanfictionCosa succede a due anime quando, a causa di una tempesta, sono state costrette a dividersi? Può un amore, che sembrava fosse inossidabile, sopravvivere ad una separazione di un anno? "Vai via" "Addio" La storia di Can e Sanem riparte da qui. Nuovi...