Capitolo 52.1: Dove sei finito, Can Divit?!

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"Sono qui da ore ormai, seduta su questo immenso prato verde, trapunto di piccoli fiori bianchi qua è là, sparsi ovunque

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"Sono qui da ore ormai, seduta su questo immenso prato verde, trapunto di piccoli fiori bianchi qua è là, sparsi ovunque. Mi guardo intorno, alla ricerca del mio bene più prezioso: i suoi occhi. «Avrebbe già dovuto essere qui!» mi dico sbuffando, mentre un forte senso di vuoto e incertezza inizia a dilagare in me, inquietandomi pian piano.
Sento dei passi in lontananza, venire nella mia direzione e sorrido istintivamente nel pensare che stia per spuntare da dietro qualche albero qui intorno, con il suo sorriso rassicurante e i suoi occhi caldi e buoni.
Ma l'illusione dura poco. Dopo pochi secondi ecco che quel qualcuno che spunta fra i rami bassi di un grande albero, non è Can.
CeyCey, a passo svelto si dirige verso di me, con il volto scuro e gli occhi rossi di chi ha versato qualche lacrima.
«Sanem..» mi dice con voce sommessa, quasi a fatica. «CeyCey, cosa è successo? Parla!» rispondo alzandomi dal prato e avvicinandomi a lui.
«Sanem, il Signor Can..» dice ancora, senza mai completare la frase. «Cosa, CeyCey?!» chiedo strabuzzando gli occhi afferrando il mio amico per le spalle. «È andato via..» mi dice abbassando i suoi occhi verso il prato verde, consapevole di aver dovuto recarmi dolore, mentre le tenebre iniziano a tendere le braccia verso di me, afferrandomi lentamente per non farmi risorgere mai più"

«AAAAH!» urlo, svegliandomi di soprassalto, quasi cascando rovinosamente dal letto.
Apro gli occhi guardandomi intorno, scoprendo di essere al sicuro nella mia camera da letto, nella quale, dopo questo incubo, sembra sia esplosa una bomba ad orologeria.
Ci sono cuscini ovunque, e le lenzuola leggere sono sul pavimento a tener compagnia a gli abiti che, ieri sera non ho avuto la forza di mettere a posto.
La sensazione di quel vuoto che ho sentito nel mio incubo, punzecchia al mio animo e senza aspettare un solo secondo in più, mi alzo dal letto, con il fiato corto e corro alla finestra, con l'intenzione di riuscire a vederlo e sentirmi più tranquilla.
Ma tutto ciò che vedo è il niente, non c'è nessuno. neanche i miei amici, o Haydut che scorrazza in giro con i suoi bottini da nascondere. Stai calma, Sanem.. è stato solo un incubo, non hai nulla da temere..
Sospiro appoggiando la fronte al vetro freddo, cercando il sollievo per le mie angosce e, non appena avverto i battiti del mio cuore tornare regolari, mi allontano per prepararmi e dare inizio ad un nuovo giorno.

Fatta la doccia, apro l'armadio e pensando a cosa succederà oggi, prendo gli abiti senza nemmeno vederli davvero e inizio a vestirmi. Solo quando, una volta pronta, mi guardo allo specchio, mi accorgo di aver indossato esattamente gli abiti del sogno. In nome dell'Altissimo.. «Allah, fa che non becchi CeyCey, almeno questo!» mi dico, alzando gli occhi al cielo e pregando con tutte le mie forze che quel brutto sogno, non rimanga altro che un incubo.
Vado in cucina e preparo un caffè, consapevole che forse una tisana sarebbe stata la miglior scelta forse. Si, una valeriana, aiuterebbe.. ma va bene..
Una volta pronto, mi verso da bere e prendo con me la tazza, uscendo di casa e sorseggiando la bevanda amara.
Guardo verso la casa di Can, nella speranza di intravederlo da qualche parte, ma senza risultato.
«Dove sei, Can Divit?! Dove sei?!» mi dico sottovoce.
Mentre i miei occhi perlustrano ogni angolo lontano di quell'abitazione, ecco che vedo spuntare un volto amico.
Deniz mi corre in contro, con un grande sorriso dolce stampato sul volto, e una volta di fronte a me, mi augura il buongiorno.

GOCCE D'AMBRA (SOSPESA)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora