Sarah, seduta da sola nel secondo laboratorio, fissava distrattamente la neve che cadeva vorticando tra i palazzi.
I rumori delle auto e dei clacson che provenivano da Park Avenue erano smorzati dallo spesso vetro delle due finestre. Nella stanza regnava il silenzio.
Da quando aveva cominciato a lavorare lì, quattro anni prima, un campione inviato al laboratorio veniva analizzato, catalogato e conservato nei freezer. Ma non quello.
La dottoressa ci stava impiegando troppo tempo, non era possibile che non lo avesse riconosciuto, non aveva senso.
Quando Hoyle aveva proposto di chiamarla, Sarah aveva acconsentito, sapendo che Amy Su era una biologa brillante, che aveva iniziato la carriera universitaria da solo due anni e stava quasi per pubblicare un libro.
Sarah non aveva ancora avuto modo di vedere le bozze, ma sapeva che gli argomenti di cui avrebbe trattato erano estremamente delicati e azzardati. L'anno prima, quando la dottoressa era venuta a fare degli studi al laboratorio, si era concentrata quasi esclusivamente sui campioni di uccelli che venivano inviati, studiandone con particolare interesse l'anatomia scheletrica e quella che veniva definita 'posa di morte'.
Sempre durante le visite, aveva accennato più volte ai dinosauri, evidenziando le somiglianze fra i fossili di questi ultimi e i campioni di uccelli.
Qui qualcosa non torna. Pensò, facendosi pensierosa.
La situazione era ridicola, non poteva avere senso. Se il dente non coincideva con nessun animale noto nella zona, rimanevano solo le ipotesi formulate dalla dottoressa, che aveva già preso in considerazione, scartandole in un primo momento.
Il dente era arrivato quella mattina, anche se era stato spedito circa tre giorni prima dal nord dell'Argentina. Le uniche altre informazioni che conosceva erano le tracce di tossine velenose nella saliva e la forma insolita del frammento, ma non riusciva a ricostruire nulla.
Sbuffò, alzandosi in piedi e guardandosi intorno.
La cosa che mi inquieta di più. Si disse, nervosa. È la prima ipotesi di Amy.
L'idea che potessero aver scoperto una nuova specie di animale non la faceva esaltare come si sarebbe aspettata. La paura rimaneva nel problema che un animale con una dentatura simile e con tossine velenifere era quasi sicuramente pericoloso, soprattutto se fosse venuto allo scoperto in un'area abitata.
Il fatto che il signor Foster durante la telefonata avesse detto alla dottoressa che il dente lo avesse trovato semplicemente per terra non poteva essere più preoccupante.
L'animale adesso è libero tra le persone, potrebbero esserci incidenti.
Quel pensiero la stava tormentando da quando Amy ne aveva parlato, e si costrinse a sedersi su uno sgabello al tavolo al centro della stanza. Fissò distrattamente il computer fisso che aveva davanti, senza considerarlo.
L'unico modo per scoprire altro è la rete. Rifletté, sbuffando e accendendolo.
Attese alcuni secondi che si caricasse la schermata iniziale e accedette con il proprio account. Aspettò ancora che finissero gli ultimi caricamenti e cliccò sull'icona di internet.
Digitò 'salta argentina' e lesse velocemente i titoli degli articoli, fermandosi poi sul primo. Lo aprì e lo guardò, curiosa.
L'articolo era in spagnolo, ma lei conosceva abbastanza la lingua per ricostruire il dialogo per logica, sperando di non confondere le parole in cui aveva più dubbi.
Quando giunse alla fine del breve paragrafo, si passò una mano sugli occhi e lo rilesse, impallidendo.
Si alzò di scatto e corse verso la porta, inorridita. «John! John!»
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Crono
Science FictionStoria vincitrice nella categoria SCIENCE FICTION ai Premi Wattys 2020 [In revisione, non su Wattpad] Nel nordovest dell'Argentina, in una cava di sabbia, un operaio viene brutalmente sbranato vivo da un animale misterioso, morendo nell'infermieria...