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Nella penombra della piccola cucina del suo appartamento, Anton Bogdanov fissava la propria immagine riflessa sulla superficie nera del display spento del cellulare.
Chiedendosi se per caso non si fosse accorto di non aver ricevuto un aggiornamento dopo la prima chiamata, accese il dispositivo e controllò l'ora. Erano quasi le tre del pomeriggio e, come si aspettava, il sicario argentino non lo aveva ancora contattato.
Erano trascorse più di due ore da quando l'uomo gli aveva accennato di un incarico da portare a termine il prima possibile, per saldare un vecchio debito, eppure non si era ancora fatto sentire.
Sospirando, spense il telefono e lo appoggiò sul banco in fòrmica, alzando lo sguardo e guardando fuori dalla finestra.
I grattacieli di New York si estendevano davanti a lui come un mare di colonne che non sorreggevano alcuna trabeazione, grigi pilastri illuminati debolmente dalla fioca luce che filtrava tra le basse nuvole scure. La neve cadeva in rapidi vortici, sospinta da continue raffiche di vento, quasi senza sosta da più di una settimana.
Quella vista lo riportò per un attimo ai paesaggi cinerei e desolati della Russia dov'era cresciuto, quando il cellulare vibrò improvvisamente, distogliendo la sua attenzione dal paesaggio fuori dalle finestre.
Abbassò gli occhi sul dispositivo e lesse l'anteprima del breve messaggio che il suo contatto in Argentina gli aveva appena inviato.

Dott. Hoyle e assistente. Lab. Ist. Malat. Trop. NewY. Forse altri.

Bogdanov lesse il testo e lo decifrò rapidamente parola per parola, sorridendo. Non ci vorrà nemmeno un'ora. Non conosceva la posizione del laboratorio, ma la tecnologia satellitare poteva fornirgli quell'informazione in meno di un secondo.
Inserì le informazioni in rete e l'indirizzo comparve in un battito di ciglia. Lo copiò su un pezzetto di carta che piegò e infilò in tasca, nonostante fosse più che sicuro di riuscire a ricordarlo a memoria.
Avvertendo il brivido dell'adrenalina, si infilò gli scarponcini e nascose la pistola nella tasca interna della giacca, assieme ad alcune munizioni di riserva - non che pensasse realmente di usarle - e uscì dalla porta dell'appartamento. Mentre scendeva le due rampe di scale, con il peso dell'arma che rimbalzava contro il petto, cominciava a percepire l'abituale sensazione di invincibilità che precedeva un omicidio.
Quell'incarico si sarebbe rivelato estremamente semplice, ne era più che certo, ma non lo avrebbe trattato di conseguenza. Sarebbe stata un'operazione pulita, rapida e indolore, che si sarebbe conclusa entro pochi minuti.
Poi sarebbe stato finalmente libero dal suo debito.

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