Foster fu quasi tentato di rallentare e fermarsi nella prima area di sosta appena fuori città, ma decise comunque di raggiungere la cava. Le ultime parole della dottoressa lo avevano sconvolto più di quanto si sarebbe mai aspettato.
"Un dinosauro".
Sebbene fossero trascorsi solo pochi secondi, quelle due parole gli avevano già monopolizzato la mente, continuando a risuonargli sempre più minacciose.
Come diavolo è possibile? Pensò, spaventato. Il fatto che fosse stata una biologa universitaria a dirglielo, lo innervosiva ancora di più. Si schiarì la voce e si decise a continuare la telefonata. Era deciso ad arrivare fino in fondo a quella faccenda.
«Per favore, potrebbe spiegarsi?» cercò di usare un tono sottomesso. Era riuscito a far leva sui suoi sensi di colpa e doveva approfittarne.
«Ci provo, in verità è molto più complicato, ma spero di essere lo stesso il più chiara possibile. Immagino che lei sappia che molti degli animali odierni siano diretti discendenti di specie preistoriche, giusto? Be', è da questo che dobbiamo partire. Il fatto che siano sopravvissuti è tutt'ora un mistero per la paleontologia. Non si ha una vera e propria ragione del perché la selezione naturale darwiniana abbia preferito loro, e non i dinosauri, ma a dire la verità non abbiamo l'assoluta certezza che sia andata così. Tutt'ora sul pianeta ci sono decine di luoghi inaccessibili, anche da fotografare con i satelliti. L'unica idea sulla sopravvivenza dei dinosauri è che ora si trovino lì.»
Foster si rese conto che la teoria era più appassionante che probabile, ma si decise comunque a capirci di più.
«E questa è la sola pista più probabile che avete seguito?» le domandò, fingendosi interessato.
«A dire la verità sì. L'altra risposta è che si tratti di una nuova specie mai classificata, ma preferisco ignorare questa seconda strada. Se mi dovessi incentrare su quella, è solo perché non tutti i pezzi del puzzle si incastrerebbero e, per ora, non ci sono incongruenze che non coincidano con la teoria che sia un noasauro.»
«E le tracce di veleno?»
«Non abbiamo modo di sapere se avesse delle ghiandole velenifere o meno, per ora. Dei resti fossili ci sono rimasti ben pochi resti, parziali. Del cranio si sono trovati solo piccoli frammenti.»
Foster sbuffò, mentre aumentava la velocità sulla strada quasi deserta. Non si sarebbe mai aspettato una storia del genere da parte di una biologa. Forse non riusciva a capire quello che aveva spinto Su a credere in idee come quella che gli aveva appena esposto.
«Quindi è il veleno il problema, alla fine?» chiese.
«Esatto» gli rispose, «se noi avessimo tra le mani il cranio di un noasauro in questo momento, potremmo scoprire facilmente la presenza o l'assenza delle ghiandole. Abbiamo il cinquanta percento di possibilità che le avesse e l'altro cinquanta che ne fosse sprovvisto, ma abbiamo alcune garanzie che ci farebbero sperare che le possedesse.»
«Cioè?» le domandò, cominciando ad essere teso.
«Diciamo che sono tutte le altre coincidenze che legano il dente all'animale. Infatti condividono la stessa area geografica e la forma del dente combacia perfettamente. Il primo e il secondo caso da soli avrebbero un'importanza minima, ma assieme costituiscono un tassello piuttosto importante. È questo che mi fa sperare che sia davvero il noasauro» terminò Amy, sospirando.
Foster si rese conto che la dottoressa aveva ragione. Con solo il cinquanta percento di possibilità che fosse velenoso l'animale, probabilmente non sarebbe stato così preoccupato come era in quel momento. Ma le altre due caratteristiche parevano combaciare in modo troppo inquietante per essere ignorate. Non si era mai sentito così turbato.
«Ora che me lo ha spiegato, non posso che crederlo anch'io dottoressa» ammise, poi sorridendo. Sapeva che convincere la donna ad intraprendere quella piccola spedizione sarebbe stato difficile, ma poteva sfruttare quel momento di vulnerabilità.
«Ad essere sincera» riprese Amy, «io non ci credo fino in fondo, ma sono disposta ad accettare questa tesi. Se si potesse verificare di persona, magari trovando davvero il noasauro, sarebbe una rivoluzione nel mondo della scienze, ma non solo. Oggi si da per scontato che lo squalo che nuota nell'acquario cittadino sia un superstite di decine di milioni di anni sulla terra, ma un dinosauro cambierebbe tutto. Se ci fossero molti esemplari, come suggerito dal mio collega Tom, forse la comunità scientifica potrebbe anche studiarne un esemplare. Sarebbe una porta aperta per comprendere il mondo dell'evoluzione, la scoperta del secolo! L'unico problema è che non credo sia una buona idea farlo sapere all'opinione pubblica. Quando furono scoperte le ritine di Steller nei mari subartici del Pacifico settentrionale, nel giro di mezzo secolo la notizia si diffuse e determinò l'estinzione di uno dei più grandi Sirenidi oggi conosciuto. Credo proprio che potrebbe andare così.»
Foster non la aveva ascoltata, ma appena si rese conto che la donna aveva terminato il discorso le rispose, rapido: «Be', sì, a ragione su questo proposito, ma deve ammettere che se fosse lei a scoprire e catalogare per prima questi animali, sarebbe una delle soddisfazioni più appaganti della sua carriera e di una vita e, soprattutto, potrebbe essere lei a prevenire l'estinzione di quei lucertoloni. Non le pare?»
Negli oltre quindici secondi di silenzio prima di una risposta, Foster sorrise compiaciuto di sé stesso.
Davvero ottima mossa. Si disse. Sapeva che erano molti gli scienziati che desideravano dare un contributo alla scienza e all'umanità e, quando si presentava un'occasione del genere, era impossibile che il pesce rifiutasse l'esca.
«Se la sua è una proposta, signor Foster, sarei davvero tentata, ma non credo di poter accettare. Prima di tutto le vacanze natalizie sono abbastanza scomode sia per ritagliare del tempo, anche sono comunque a casa, ma anche muoversi sia in città che in aeroporto e poi perché da sola non me la sentirei di farlo, mi capisce?»
Per Doug fu come un pugno allo stomaco.
«Ne è sicura? Muoversi in città, quello potrebbe essere un problema, un rallentamento, ma per il volo farò tutto io. Non dovrà sborsare neanche un centesimo, dottoressa. Sarebbe il minimo da parte mia» si fermò per tossire, poi riprese, «ma per l'altra scocciatura non saprei. Non ci sarebbe nessuno che sarebbe disposto a seguirla?»
Amy ci mise alcuni secondi. «Forse il mio collega dell'università. È un professore di paleontologia ed è mio amico da un paio d'anni. È lui che mi ha aiutato questa mattina.»
«E crede che lui l'accompagnerebbe?»
«Questo non glielo saprei dire. Potrei domandarglielo, ma non credo di saperglielo dire ora. Ma cosa voleva organizzare, di preciso?»
«Una piccola spedizione di ricerca. Avrei già contattato un cacciatore per proteggervi, di questo non si deve preoccupare.»
«Capisco» dal tono non pareva convinta, «e per quando aveva in mente?»
«Se lei mi dice che durante le vacanze natalizie è libera, il ventisette di dicembre sarebbe il giorni ideale, no? Avrebbe il tempo di prepararsi il giorno prima e il ventotto potrebbe partire la piccola spedizione. Vi farei alloggiare in un'ottimo albergo della zona. Credo sia questo il ritaglio di tempo più comodo. Rimarrebbe in Argentina solo uno o due giorni, almeno.»
«In verità ci sarebbe anche un altro problema. È in periodi come questo, in cui non lavoriamo, che possiamo permetterci di dedicare la maggior parte del nostro tempo alle ricerche per pubblicare il nostro lavoro sull'evoluzione degli uccelli. Oltre che impiegare un'ingente spesa economica, ci tiene anche molto occupati. Capirà che quattro giorni senza poterle continuare sarebbero uno spreco.»
«Certo che lo capisco, e mi dispiacerebbe procurarvi queste noie» le rispose, «ma la ringrazio comunque per avermelo riferito, dottoressa.»
«Scusi?»
«Io potrei finanziare le ricerche fino alla pubblicazione delle stesse. Lo farei con piacere se accettaste di venire.»
«Lo farebbe davvero?» il tono di lei era di incredulità ed entusiasmo, «in questo caso non vedo come potremmo rifiutare la sua offerta.»
«Mi fa davvero piacere, dottoressa. Mi richiami appena avrete deciso. Buona giornata.»
Interruppe la chiamata.
Il richiamo del denaro è sempre l'esca più efficace. Si disse, ripensando al detto di suo padre.
Mentre accelerava ulteriormente sulla strada, ghignò soddisfatto. Per la prima volta in tre giorni, pareva che tutto stesse andando secondo i suoi piani.
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Crono
Science FictionStoria vincitrice nella categoria SCIENCE FICTION ai Premi Wattys 2020 [In revisione, non su Wattpad] Nel nordovest dell'Argentina, in una cava di sabbia, un operaio viene brutalmente sbranato vivo da un animale misterioso, morendo nell'infermieria...