84

139 15 6
                                    

La Land Rover grigio scuro dei guardiacaccia si allontanò sgommando lungo il pendio che dalla Mina de Calchaquíes si immetteva nella Ruta Nacional 68, un'arteria lunga più di centottanta chilometri che collega le città di Cafayate e Salta percorrendo in verticale l'intera regione.
Mentre osservava il SUV scomparire dietro una curva, Douglas Foster si accese un'ennesima sigaretta e inspirò profondamente, esalando il fumo dal naso. La temperatura esterna era di oltre quaranta gradi, ma Foster, nel suo completo beige, non ci faceva troppo caso. Aveva ben altre preoccupazioni in mente, al momento.
Loro sanno. Pensò, cercando di controllare a stento la frustrazione. Sebbene i due guardiacaccia avessero dato solo una rapida occhiata all'entrata della caverna e non avessero mai avuto la possibilità di esaminare i risultati delle analisi sul dente che lui aveva inviato negli Stati Uniti, erano giunti alle stesse conclusioni dei due americani. Le quali, come gli aveva comunicato il suo contatto nella grotta qualche ora prima, avevano purtroppo trovato conferma.
Sputò a terra la sigaretta, pestandola con il piede, e strinse i denti.
C'era troppa gente a conoscenza della verità, ma Foster si disse che la posta in gioco era troppo alta per gettare la spugna; non poteva permettere che il piano saltasse per un dettaglio così insignificante.
In fondo, rifletté, mentre rientrava nella Volvo, si trattava semplicemente di eliminare altri due bersagli. L'unico problema, ora, consisteva nel fatto che non si trattava più di semplici civili, ma di pubblichi ufficiali. Il compito, questa volta, si sarebbe potuto rivelare molto più macchinoso, ma la fiducia nel mandatario che aveva contattato gli fece accantonare subito ogni dubbio. Quando lui e Rivas si erano incontrati la prima volta, quindici giorni prima, il sicario gli aveva presentato le sue credenziali e, fra le varie missioni che aveva svolto, Foster aveva notato con un certo stupore che nella lista figuravano importanti personaggi di spicco nel mondo della politica e persino pericolosi signori della droga sudamericani, e l'elenco proseguiva...
In confronto, quel compito sarebbe stato dieci volte più semplice, pensò, aprendo il vano portaoggetti del cruscotto e prendendo in mano il telefono satellitare con cui si teneva in contatto con Rivas ormai da più di due settimane.
Accese il dispositivo e digitò in fretta le istruzioni con i nomi dei guardiacaccia. Poi premette invio. Appena si fu assicurato che il messaggio fosse stato inoltrato al suo contatto appoggiò il telefono sul sedile accanto a lui e fece partire l'auto.
E ora, non resta che aspettare. Pensò, mentre la Volvo discendeva le ampie curve della cava verso la sua tenda.

CronoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora