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La biblioteca pubblica del museo si trova sul lato ovest della struttura, collegata all'edificio principale da un breve corridoio, che si apre sulla sala delle origini dei vertebrati.
Mentre Amy la raggiungeva, provò una strana agitazione, sempre crescente, che la spronò a velocizzare il passo. Nella biblioteca molto probabilmente avrebbero trovato una risposta, e questa si faceva sempre più vicina ad ogni passo.
Tom la raggiunse, mentre si sistemava la giacca. «Se devo essere sincero, sono stato qui parecchie volte ma non sono mai andato nella biblioteca.»
Lei lo guardò accigliata, fermandosi.
«Davvero? Ti sei perso parecchio» gli disse, «le raccolte e le collezioni sono uniche.»
«Lo so, un po' mi è sempre dispiaciuto, ma non sono mai riuscito a tornarci.»
«Fortuna che ci sono io» gli sorrise, indicandogli la stanza dov'erano diretti con un cenno del capo. Attraversarono l'entrata e si trovarono sotto un immenso scheletro fossile di plesiosauro che pareva nuotare all'interno della stanza, sospeso sul soffitto. Amy era sempre rimasta affascinata da quel fossile, che sorprendeva sempre i turisti che entravano distratti. Solitamente, quando lei glielo faceva notare, molti si spaventavano e cominciavano a prestare maggiore attenzione alle sue spiegazioni.
Lei scosse il capo, cercando di concentrarsi sul presente.
Nella stanza c'erano solo loro e una coppia di fidanzati, che passeggiavano guardandosi intorno mano nella mano.
«Adesso che sono qui, Amy» le disse Tom, indicando le ricostruzioni di creature marine antiche appese al soffitto, «mi rendo conto solo ora di quanto sia bella questa sezione di museo.»
Lei annuì, non potendo che essere d'accordo.
Quel piano del museo era sempre stato il suo preferito. Seguendo il percorso sull'evoluzione si aveva la particolare sensazione di tornare indietro di milioni di anni e ripercorrere tutto in prima persona.
L'alternativa migliore alla macchina del tempo che il mondo ha da offrire. Rifletté.
«Sì» gli rispose, «lo stesso vale per me. Però è meglio che andiamo ora, torniamo qui appena abbiamo tempo.»
«D'accordo» le disse, indicando uno stretto corridoio che si apriva lateralmente alla stanza, «credo dobbiamo andare di là.»
«Esatto, professore.»

Devo cominciare a fare palestra. Pensò Tom, mentre cercava di tenersi al passo Amy, che quasi correva verso la biblioteca.
A Tom parve di scorgere un velo di tensione sul suo volto, ma non glielo fece notare.
Lui non si sentiva per niente in ansia, molto probabilmente quel dente sarebbe stato quello di una nuova specie si serpente, per quanto particolare.
Le tracce di veleno parevano indurre in quella direzione.
Adesso lo scopriremo. Realizzò, mentre superava il corridoio. Spero solo di non sbagliarmi.
Benché non ci fosse mai stato, Tom sapeva che all'interno della biblioteca erano custodite migliaia di immagini digitali dei testi di Darwin. Aveva letto l'Origine delle specie decine di volte, rimanendo sempre deluso dallo stesso particolare. Nel libro di Darwin, infatti, la selezione naturale rispecchiava quasi fedelmente l'andamento evolutivo che la scienza considerava corretto, tranne che per un particolare.
Darwin, infatti, non riuscì mai a costruire un modello sull'ereditarietà dei caratteri, condividendo quindi il pensiero lamarckiano, secondo il quale se un essere vivente utilizzasse o smettesse di utilizzare in vita alcuni caratteri, questa tendenza sarebbe poi stata trasmessa alla generazione successiva.
Tuttavia sapeva che negli anni di studio del naturalista inglese, la genetica ancora non esisteva e i primi studi su di essa si devono a Gregor Mendel, il biologo e matematico ceco che, nel corso dell'Ottocento, fece alcuni esperimenti sulla trasmissione ereditaria dei geni utilizzando piante di Pisum sativum completamente diverse fra loro.
Impollinò numerosissimi fiori, studiando le varietà dei figli, molto spesso frutto dell'unione di due fiori diversi per colore o posizione del fiore.
La pubblicazione dell'Origine di Darwin, però, fu una delle rivoluzioni scientifiche più importanti della storia, paragonabili ai modelli di Galileo, Copernico e agli studi sulle radiazioni di Marie Curie.
Il mondo era stato profondamente scosso. L'idea che le specie sulla terra fossero comparse in uno stadio primitivo, essenziale, e si fossero poi evolute fino a formare le forme attuali pareva distruggere la credenza in cui tutti facevano affidamento da sempre, il creazionismo.
Le teorie di Darwin furono poi modellate col tempo fino a giungere alla forma del neodarwinismo, la teoria evoluzionistica più accreditata, che tiene conto delle teorie di Darwin, degli studi ereditari di Mendel, della matematica della genetica delle popolazioni e dei dati della paleontologia.
Harris sosteneva pienamente il neodarwinismo, fin da quando lo aveva studiato e compreso.
E ora il mondo conoscerà un'altra rivoluzione, se l'ipotesi di Amy fosse vera. Si disse, mentre la luce che filtrava attraverso le finestre della biblioteca lo abbagliava.
«Tom» lo chiamò improvvisamente Amy, facendolo tornare al mondo reale.
«Sì?» le domandò lui, concentrandosi.
«Dovremo dividerci, per risparmiare tempo. È una biblioteca come tutte le altre, professore» gli spiegò, sorridendo, «non credo che avrà problemi ad orientarsi.»
Anche se nuovo in quello spazio, lui scosse la testa. «No, qui la maggior parte dei volumi tratterà di paleontologia o geologia, in una biblioteca normale al massimo vengono occupati un paio di scaffali con questi argomenti.»
«Sono comunque libri Tom, mi fido a lasciarti da solo?»
Lui rise, incrociando le braccia, mentre si allontanava verso la fila di sinistra della biblioteca.
«Buona ricerca, dottoressa» le disse, mentre lei faceva lo stesso, verso la destra della stanza.
Harris raggiunse il primo scaffale di libri, esaminando con cura i titoli sul dorso dei libri, partendo da quello in alto a sinistra e guardandoli tutti. Scorse alcuni titoli che aveva già sentito, ma si accorse che erano solo ristampe moderne.
I libri sono in ordine alfabetico, ma stavolta non mi aiuta.
Guardò una seconda volta, passando con gli occhi lungo la fila più alta e scendendo su quella sottostante, trovando gli stessi titoli precedenti.
Sbuffò, aggirando lo scaffale e dando un'occhiata ai libri dietro. Scorse i titoli che cominciavano con la lettera 'B', ma non lo aiutò.
Le scaffalature per ogni metà della stanza erano parecchie, e se avesse dovuto proseguire così, ci avrebbe impiegato troppo tempo. D'altronde, però, si rese conto di non aver altre possibilità.
Si girò e guardò nella seconda scaffalatura, scoraggiandosi.
Niente di niente.
La maggior parte erano libri di biologia e botanica, ristampe di vecchie enciclopedie e testi moderni.
«Forse» si disse, parlando a bassa voce, «dovrei provare con la lettera 'S'.»
Non vedendo altre possibilità, tornò lungo il tappeto che seguiva il percorso al centro della stanza e scorse velocemente le lettere indicate su targhette lungo le varie scaffalature.
«D, e, f, g...» non tutte occupavano necessariamente un singolo scaffale, ma alcune diversi. Alla lettera 'K' erano dedicati solo due scaffali. Mentre proseguiva scorse il libro di Ernst Haeckel, Kunstformen der Natur, che aveva letto una volta solo al liceo.
Un'altro sostenitore di Darwin. Pensò, sorridendo.
La fine della scaffalatura era dedicata solo la lettera 'L'.
Si girò dall'altra parte, considerando la fila di destra della stanza.
«Amy?» chiese, raggiungendo il centro della stanza per farsi sentire.
«Tom? Sono qui, vieni. Forse ho trovato qualcosa!» gli rispose, sbucando dallo spazio fra gli scaffali tra le lettere 'S' e 'T', reggendo in mano un libro.

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