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Successe tutto in pochi secondi.
Senza alcuna esitazione, Amy si buttò a terra un attimo prima che il dinosauro colpisse il camper e strinse con tutte le sue forze la gamba del tavolino, sperando bastasse a evitare che venisse scagliata contro le pareti del mezzo nello scontro, ma non avrebbe mai potuto immaginare quello che sarebbe successo.
L'impatto fu tremendo.
Il metallo della fiancata fu colpito con incredibile violenza e la parte destra del camper si sollevò in aria, le ruote sospese a tre metri da terra, e rimase in bilico in quella posizione per qualche secondo, minacciando di rovesciarsi su un fianco da un momento all'altro, per poi ricadere rovinosamente a terra.
Su si sentì strappare via dalla gamba del tavolo da una forza invisibile e galleggiò per un attimo sospesa a mezz'aria nel veicolo in caduta, come un astronauta in una navicella spaziale, ma il volo durò meno di un secondo. Quando il camper ripiombò sul terreno, il pavimento venne verso di lei troppo rapidamente perché riuscisse ad attutire la caduta. Riuscì appena a compiere una mezza torsione del busto, ma non abbastanza in fretta.
Appena colpì la pavimentazione, si sentì improvvisamente senza fiato e per un attimo temette di non essere sopravvissuta alla caduta. Ma la sensazione sparì con la stessa velocità con cui era comparsa. Un istante più tardi, si sentì invadere da un dolore atroce, e capì che il peggio doveva ancora arrivare.

Manuel Costa, riverso a pancia in su sul pavimento, respirava a stento. Quello che era appena accaduto era avvenuto così rapidamente che la sua mente non era riuscita ad elaborarlo, ma ora la rapida sequenza di eventi cominciò a prendere forma nella sua mente.
Lottando contro il dolore, cercò di tirarsi a sedere sollevandosi con i gomiti, ma appena alzò la testa e guardò davanti a sé capì subito che non era possibile.
Il piccolo tavolo del camper si era rovesciato quando il mezzo si era inclinato ed era caduto verso di lui, colpendolo all'altezza della vita, e ora lo teneva bloccato al pavimento.
Dio mio, fa che non mi sia rotto niente! Pensò, pur sapendo benissimo che il dolore che provava al ventre non era sicuramente causato solo da una brutta contusione. Non serviva alcuna conoscenza medica per capire che si era fratturato il bacino. Gli sembrava quasi di percepire il caldo flusso di sangue che si irradiava nella cavità pelvica.
Devo cercare di liberarmi. Si disse, tentando di spostare il tavolino da sopra il proprio corpo, ma ad ogni millimetro il dolore sembrava aumentare. Aveva l'impressione che il ripiano di legno lo stesse trapassando lentamente da parte a parte ma, facendosi coraggio, afferrò saldamente il ripiano e, con uno scatto, fece per scagliarlo di lato quando una fitta improvvisa gli annebbiò la vista e lo attraversò come una scossa elettrica. Resisti!
Sforzandosi di ignorare il dolore, fece appello a tutte le forze che gli rimanevano  e lanciò lontano il tavolino, che andò a colpire la parete in comune con il laboratorio prima di ricadere a terra con un colpo sordo.
Si chiese per quanto sarebbe rimasto cosciente, ma la risposta arrivò subito dopo, quando la vista cominciò ad annebbiarsi e cominciò a sentirsi girare la testa. L'interno del camper parve improvvisamente essere risucchiato in un confuso vortice di colori e ombre e si chiese se non stesse avendo delle allucinazioni. Devo rimanere lucido! Si ripeté, questa volta con maggiore convinzione, ma ad ogni secondo si sentiva sempre più debole. Non riusciva più a muovere un muscolo e il male al bacino era scomparso quasi del tutto. Che cosa mi succede?
Chiuse e spalancò più volte gli occhi, sperando di riuscire a rimettere a fuoco la stanza, ma ad ogni tentativo riaprire le palpebre sembrava sempre più uno sforzo sovrumano. Alla fine si lasciò cedere alla stanchezza ed eliminò del tutto gli stimoli visivi, e si sentì invadere dalla stanchezza. Un secondo dopo anche i rumori si fecero ovattati e distanti. Poi, il silenzio.
Per un secondo, i suoi occhi gli giocarono un brutto scherzo, aprendosi per un decimo di secondo e lasciando intravedere Amy Su distesa su un fianco con la testa girata dall'altra parte, a meno di un metro di lui. Immobile.
Prima che il suo cervello potesse dare un senso a quell'immagine, fu colto da una strana sensazione di pace e rassegnazione e perse definitivamente i sensi.

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