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Carlotta 18:53, Mercoledì.

"Dovresti assumere qualcuno!" gli suggerisco solo per dargli fastidio. Infatti, come al suo solito, lui alza gli occhi al cielo e sbuffa. "Ti verranno le rughe se continui a ignorarmi!" continuo sedendomi su una sedia nella saletta d'attesa.

"Cosa vuoi?" mi chiede seccato, per poi ritornare al suo lavoro. E sono sempre più convinta che sul serio gli servirebbe qualcuno che gli dia una mano. Vederlo gestire questa clinica mi riempie di orgoglio, ma so anche che è troppo per lui da solo.

Mi alzo e mi avvicino al desk, dove vedo che sta impilando un foglio sopra l'altro senza dargli un ordine per via della stanchezza. "Cosa fai?" mi chiede non appena mi vede prendere in mano le carte. "Ti do una mano!" dico puntualizzando l'ovvio.

"Vedo cosa stai facendo, ma hai già fatto tanto per me, quindi non ti preoccupare".

Abbasso lo sguardo su di lui, sulle sue spalle curve e rigide. "Averti trovato questo posto e l'appartamento non è tanto! Sono stata egoista a chiederti di raggiungermi e darti una mano adesso mi fa sentire meno in colpa". Ammetto alla fine.

"Sarai stata pure egoista, ma mi hai aperto gli occhi su di lui e per questo non smetterò mai di ringraziarti". Poi mi fa gesto di tornare a sedermi e lo aspetto senza aggiungere altro.

Quel Battito Tra Di NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora