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Matteo 21:00, Mercoledì.

Ho bevuto. Troppo.

Ho la testa leggera e niente mi sembra impossibile in questo momento.

Guardo i due ragazzi che sono stesi in divano, ubriachi anche loro a quanto pare perché li sento ridere senza nemmeno sentirli parlare.

Ho voglia di baciarlo. Ancora e ancora. Voglio sentire il suo sapore e voglio la sua bocca su di me, su ogni centimetro del mio corpo. Ma voglio anche che sia lui a cercarmi e quindi lascio andare il pensiero di lui steso su di me nel mio letto e mi concentro su Tommaso.

Non sarà la stessa bocca, ma magari può sopperire al bisogno che cerco.

Li raggiungo con la bottiglia di martini in mano e poi mi metto cavalcioni sulle gambe di Tommaso. E senza nessun preavviso inizio a baciargli il collo per poi salire sempre più su, verso la sua bocca.

Sento le sue mani su di me e sento il suo sesso diventare duro tra le mie gambe. E questo mi basta per spingermi oltre, per essere sfrontato e sperare in qualcosa.

Le sue labbra ora sono strette tra le mie, con i miei denti a dargli dei piccoli morsi e poi subito dopo con la lingua corro a dargli sollievo. Lo bacio a bocca aperta, volgare e disinibito, sotto gli occhi improvvisamente attenti di Dario.

"Ti piace?" mi sento chiedere dal mio amico.

"A te non piace baciarlo?" mi volto a guardarlo negli occhi.

E prima che lui possa rispondermi, lo fa Tommaso. "Non mi ha mai baciato!" e poi sospira.

Resto a guardarli. Perché non lo ha mai baciato se vanno a letto assieme?

"Ma arrivati a questo punto" mi dice Dario "se lo hai fatto tu, credo di poterlo fare anche io".

E un'attimo dopo le sue labbra sono su quelle dell'amico, sotto ai miei occhi.


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