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Matteo 19:30, Domenica.

Scendere sul suo sesso e sentirlo entrare in me, guardare il suo viso farsi sempre più estasiato e vedere i suoi occhi farsi più lucidi e dilatati, mi ha finalmente ripagato di tutta l'attesa e tutte le cazzate che ho fatto per arrivare qui, ora.

Avvolgo le braccia attorno al suo collo, appoggiando la fronte sulla sua e lentamente inizio a muovermi su di lui. I nostri respiri si confondono e dove inizio io, finisce lui.

Le sue mani mi avvolgono la schiena, tenendomi stretto a lui, mentre affondo sempre più veloce, sempre più forte. Respiriamo il nostro piacere e assaporiamo il nostro godimento.

Sento il suo cuore pulsare sul mio, il mio sangue mischiarsi col suo, i nostri corpi fondersi finalmente assieme.

Prende il mio sesso nella sua mano e inizia a pompare. Prima piano, poi sempre più forte. Non ce la faccio, non ce la faccio più. Lo guardo negli occhi, volendo imprimermi nella memoria questo istante e solo quando sto per superare il mio limite, butto la testa indietro chiudendo gli occhi e, stringendo i muscoli e continuando a muovermi su di lui, esplodo nel mio orgasmo, riversando su di lui tutto il mio piacere. E mentre cerco di riprendere possesso del mio corpo sento la sua bocca appoggiarsi sul mio petto, respirando sempre più affannosamente, fino a quando non lo sento venire dentro di me, soffocando il suo respiro sulla mia pelle.

Respiriamo sui nostri corpi sfatti riempiendo il silenzio della stanza e annegando i nostri cuori nel nostro amore.

Passo le mani tra i suoi capelli bagnati dal sudore e poso lievi baci sul suo viso.

Fremo e tremo allo stesso tempo tra le sue braccia. "Devo dirti una cosa" gli dico.

"Vuoi già ricominciare?" mi chiede.

Rido nel suo orecchio. "Magari tra un po'!" gli rispondo.

Rimaniamo in silenzio, lasciando spazio a quelle carezze che mai avrei pensato di ricevere dalle sue mani. Senza nessuna intenzione di spostarci l'uno dall'altro.

Nella mia testa inizio a contare e solo quando non trovo nessun motivo per non farlo, mi tiro indietro con la testa e fisso il mio sguardo nel suo.

"Ti amo" gli dico sottovoce, timoroso. "Ti amo da sempre".

Dario continua a guardarmi, i suoi occhi pieni di luce. "Ti amo anche io da sempre" mi dice piano a sua volta, "Solo che ancora non lo sapevo".


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