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Dario 19:00, Mercoledì.

"Ordiniamo la cena?" sento gli altri ragazzi parlare tra di loro e organizzarsi per la serata, mentre io non posso credere di essere ancora bloccato qua con Matteo che non fa altro che toccare Tommaso.

Quando usciva con Luca potevo solo immaginare quelli che potevano essere i loro comportamenti, ma tutt'altra cosa è vederlo ora mentre si è praticamente spalmato addosso al mio compagno di scopate.

Non dovrei darci troppo peso, so che lo fa solo per istigare in me una reazione nei suoi confronti, che è solo una bella recita infiocchettata per bene, ma mi fa prudere le mani lo stesso. Tanto che... Fanculo. Lo faccio.

Vuole sul serio giocare? Allora giochiamo secondo le mie regole.

Sono tutti in cucina a scegliere da quale ristorante ordinare, tutti tranne loro due che se ne stanno beatamente comodi in divano. E sembra quasi che gli altri abbiano fatto a posta a lasciare da soli solo noi tre. Come se tutti sapessero tutto.

Una ragione in più per non tirarmi indietro e passare per fesso ai loro occhi.

Mi siedo con loro, lasciando Tommaso al centro e poi mi metto nella stessa esatta posizione di Matteo, con la testa appoggiata tra il collo e il petto.

"Quindi?" chiedo a entrambi.

Sento il cuore di Tommaso accelerare e non posso che capirlo. Quasi quasi mi viene da ridere addirittura!

Poi con tutta calma appoggio le mie labbra sulla sua pelle e inizio a lasciargli dei baci caldi e umidi. Lo sento muoversi, mettersi più comodo, ma conosco l'effetto che hanno questi baci su di lui.

Matteo rimane a guardarmi per tutto il tempo e non appena smetto io, ricomincia a farlo lui, rincarando la dose perché decide di accarezzarlo su tutto il petto.

Ed è il mio turno di guardarlo, chiedendo perdono a Tommaso per averlo preso per il nostro pungiball tramite una leggera stretta sul fianco. Lui mi guarda e quando i nostri occhi si incrociano so che ha capito.


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