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Dario 9:20, Mercoledì.

Accarezzo la sua schiena, sta ancora dormendo, ma se continuo in questo modo è molto probabile che si sveglierà a momenti.

Non avrei mai dovuto cedere, ma la sua sfacciataggine unita a quella nota di dolcezza, alla fine l'hanno fatto vincere.

"Ti prego, posso avere questo risveglio anche domani mattina?" mi chiede con la voce ancora impastata dal sonno.

"Ho il turno di mattina domani!".

Lo sento mugugnare qualcosa, ma non riesco a capire niente di quello che dice perché soffoca le parole nel cuscino.

"Cosa hai detto?".

"Ti pago io, datti malato!".

Gli tiro uno schiaffo sul culo ancora scoperto "Potrei sbancarti!".

Si volta a guardarmi e poi si stende a pancia in su. "Non lo sa cosa si perde, vero?" mi chiede serio mentre mi sposta un ciuffo di capelli.

Distolgo lo sguardo e lo porto sulla nostra foto che ho riattaccato con il nastro adesivo. "Non ha voluto saperlo".

Si avvicina e poi strofina il viso sul mio petto "Adesso farai anche le fusa?" gli chiedo divertito.

"Se ti eccita faccio anche quelle!" e prima di posarmi un bacio lieve all'altezza del cuore, sogghigna sulla mia pelle.

"Idiota!" e lo spingo giù sul letto, al suo posto.

Mi alzo con un balzo, lo supero e poi sparisco in cucina. "Vuoi qualcosa?" gli urlo.

"La scopata della colazione!".

Rido e poi mi tiro i capelli.

Torno a letto con due caffè e del pane imburrato e mi siedo di nuovo accanto a Tommaso.



Quel Battito Tra Di NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora