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Alessio 15:12, Mercoledì.

"Sei una cazzo di Drama Queen!" mi urla dietro mio fratello prima di lasciare la stanza.

Ma se pensa che anche per questa volta lascerò perdere si sbaglia di grosso. Lo inseguo in camera sua, spalanco la porta che ha chiuso e poi incrocio le braccia puntandogli gli occhi addosso. "Tu adesso parli!" lo incito.

"Ma la smetterai mai di farti i cazzi miei?" infuria lanciandomi dietro un cuscino a forma di pecora. Ironia portami via!

"Non è colpa mia se tu combini casini".

Ero passato da Dario a prendere un paio di jeans e quando ho visto il suo sorriso forzato ho capito subito che era successo qualcosa tra di loro. Possibile che non riescano a venirne fuori integri?

"Non ho fatto niente". Si alza in piedi e mi viene incontro come a volermi affrontare, fermandosi appena in tempo prima di fare una grande cazzata, dato che potrei stenderlo solo con una spinta. Perché saremo pure uguali, ma la mia forza è nettamente superiore alla sua.

"Non dirmi puttanate. Non a me. So che hai detto qualcosa a Dario".

"Lo vedi? Sei sempre in mezzo alla mia vita Ale".

"Se non te lo ricordassi siamo gemelli! E' ovvio che io sia in mezzo alla tua vita. Sei la mia cazzo di fotocopia!" alzo le braccia al cielo e poi le ributto giù di peso. "E ora ti conviene dirmi cosa gli hai detto per ridurlo così".

Va a risedersi sul letto, appoggia le braccia sulle ginocchia e abbassa la testa verso le gambe, rassegnato.

"Gli ho detto che ho conosciuto uno".

E poi sarei io la drama Queen!



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