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Dario 21:25, Lunedì.

Non vuole, non lo accetta e lo so. E l'unica sua arma di difesa è l'attacco. Ma ero preparato e forse l'ho fatto consapevolmente.

"Sto uscendo" gli dico cercando di non tradirmi, di non crollare davanti a lui.

Ho bisogno di farmi vedere forte perché non voglio la sua pena e non voglio essere la scelta di ripiego.

"E poi accusi me?" mi dice aggredendomi con tutta la rabbia che prova.

"Non ti sto accusando di nulla. Ti sto solo dando la soluzione. Mi faccio da parte così che tu possa viverti il tuo amore senza di me, che ti sono piombato addosso dal nulla" gli dico puntandogli un dito addosso. Ma quello che vorrei fare è affogare tra le sue braccia, nel suo collo.

"Tu stai scegliendo al posto mio".

Forse. Ma sono ancora davanti a lui. Potrebbe fermarmi, ma non lo fa. Lo vedo combattere dentro di sé, lo vedo pensare, valutare.

"Vai da Alice?" mi chiede rassegnato.

Scaccio le lacrime che vogliono uscire e poi gli rispondo. "L'ho lasciata da un po'". E lascio a lui trarre le sue conclusioni. Sapendo che capirà che l'ho lasciata per lui.

Mi guarda da testa a piedi ancora una volta "Ti vedi con qualcun altro?" mi chiede alla fine e non so se è solo la mia impressione, se è la mia testa che vuole farmelo credere, ma la sua voce sembrava rotta.

Dovrei andarmene, lasciarlo qui, ma niente è mai stato così difficile. "C'eri tu".

"Dario...".

"Non dire niente. C'ho provato, ma ho scelto il momento sbagliato. Sono arrivato troppo tardi". Faccio un passo verso di lui, alzo una mano e gli accarezzo una guancia "Sii felice. Non accontentarti. Mai".

E non appena sento le sue lacrime bagnarmi la mano, faccio un passo indietro. Ma non prima di avergli lasciato tutto il mio cuore.

Quel Battito Tra Di NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora