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Matteo 8:35, Venerdì.

L'ho sentito uscire per andare in clinica da almeno venti minuti, ed è da quando ho sentito la sua porta di casa chiudersi che vorrei alzarmi dalla sedia per raggiungerlo. So che non ha ancora assunto nessuno e so che per tutta la mattina ha appuntamenti già fissati.

Dovrei studiare, ma i libri li porto sempre ovunque, quindi cosa cambierebbe dallo studiare a casa, al lago o in ufficio da lui?

Caccio tutto dentro lo zaino e poi corro a prendere la bici.

Quando arrivo trovo la sala d'attesa vuota, ma so che grazie alla telecamera sa esattamente chi è entrato. Non aspetto il suo consenso, decido io per lui e tirando fuori quelle briciole di coraggio che mi ritrovo, mi siedo sulla sedia girevole e apro i miei libri.

Sto studiando le conoscenze matematico-statistiche quando squilla per la prima volta il telefono.

Rispondo senza pensarci due volte "Clinica Veterinaria". Ascolto la signora e le fisso un appuntamento controllando la disponibilità sull'agenda che avevo visto il giorno prima.

Potrebbe incazzarsi? Sì.

Potrei aver sbagliato? Sì.

Ma non mi fermo, continuo a studiare e a rispondere al telefono come se fossi il nuovo segretario.

Quel Battito Tra Di NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora