Quel Battito Tra Di Noi

*A*

Alessio 17:40, Lunedì.

Rientro a casa convinto di essere da solo, ma quando vedo Matteo in cucina già prevedo casini. Anche se non so esattamente di che portata saranno.

"Hei". Lo saluto rimanendo sul vago. E' da ieri a pranzo che non lo vedo e di certo non pensavo di vederlo fino a sta sera, dato che lo credevo in clinica. 

"Ha un ragazzo?". Ed eccolo qua. 

Se questo istante si potesse racchiudere in una gif adesso ce ne sarebbe una in cui c'è qualcuno che apre le mani ed esce un boom!.

"Chi?" sapendo che chiedendoglielo lo faccio solo che innervosire.

"Lo sai benissimo di chi sto parlando".

Sospiro. "Non lo so!". 

"Come puoi non saperlo? Non sei suo amico adesso?" mi ringhia dietro.

Mi dico di stare calmo, che è solo la sua parte gay acida e andata a male come del latte scaduto a parlare, ma è dura.

"Amico, non confidente". Sottolineo, volendo mettere i paletti giusti. 

"Ma è colpa tua se ha iniziato a scopare in giro" mi accusa.

Come se stessi manovrando il suo corpo con dei fili da marionetta. Perché anche se è vero che gli ho suggerito di farlo ingelosire, non gli ho di certo detto io di scoparsi ogni gay che incontrava.

"Sai cosa ti dico? Che avresti bisogno anche tu di farti una sana scopata". Gli sputo addosso, incapace di trattenermi ancora. 

"Già lo faccio coglione". Ribatte lui pensando di essermi superiore, ma la verità è che alla fine mi fa solo che pena.

"Felice di sapere che tutti scopiamo" ribatto, "Ma se stai messo così male anche dopo essertelo scopato, fatti due domande e trova anche le risposte".

E prima che riesca a controbattere lascio la stanza e mi chiudo in camera.