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Dario 17:20, Mercoledì.

Il mondo ce l'ha con me, perché non è possibile che la prima canzone che trasmettono per la radio non appena inizio il turno in negozio sia Scelgo ancora te. Perché posso anche provare a lasciarlo in un angolino nella mia testa, ma se poi tutto mi rema contro, io cosa posso farci?

Sistemo alcuni capi lasciati nei camerini e poi cerco qualcosa da fare per cercare di ingannare il tempo fino all'ora di chiusura. 

Sto piegando dei jeans mettendoli in ordine di taglia, quando mi si avvicina un ragazzo. 

 "Ciao!" lo saluto mettendo da parte i miei casini.

"Ciao!" e mi sorride.

Lo guardo con la coda dell'occhio mentre guarda i vari modelli e quando appoggia le braccia sui jeans che ho appena piegato, alzo lo sguardo su di lui. 

"Mi stavo chiedendo..." inizia a dirmi guardandosi intorno "Se avessimo gli stessi gusti!" e poi mi punta due fari azzurri addosso. 

"Dipende..." gli dico "A me piacciono molto i modelli stretti, piuttosto che quelli regolari".

"Cosa dici di farmelo provare?" mi chiede lui. E dal suo tono di voce non riesco più a capire se stiamo ancora parlando di jeans o altro. 

Ma giusto per non fare figure di merda, ne prendo un paio che credo siano la sua misura e poi gli indico i camerini.

Quando apre la tenda sono fiero di me per aver capito al volo la taglia e sto anche pensando che gli stanno piuttosto bene, quando lui se ne esce con una frase che mi lascia di merda. 

"Che dici, tu te lo faresti un giro?" e poi si tocca il culo.

Resto a guardarlo, indeciso sul serio se rispondergli o meno e alla fine opto per fare finta di niente. "Vuoi provare un altro colore?" chiedo innocentemente.

E quando vedo che sorride, spero proprio di non essermi incastrato in un gran casino.

Quel Battito Tra Di NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora