Matteo 11:15, Domenica.
Una settimana da quando ho chiesto scusa a Tommaso. Una settimana che tutti i giorni scendo al lago. Ed esattamente come mi aveva detto il suo amico, lui è sempre lì seduto che guarda lo specchio immobile dell'acqua. Sulla nostra panchina.
Avrei dovuto saperlo, avrei dovuto farlo io stesso, ma sono stato così cieco in quest'ultimo mese da non ascoltare quello che il cuore voleva dirmi.
Vorrei poter dire di essere pronto, che affrontarlo occhi negli occhi sarà facile, ma la verità è che mi cago addosso dalla paura e sono convinto che sebbene siano giorni che ripeto nella mia testa quello che vorrei dirgli, dalla mia bocca usciranno parole a cui nemmeno ho mai pensato.
Chiudo gli occhi e inizio a sentire il mio respiro.
Ripenso ai suoi tocchi, ai suoi abbracci, alle notti passate assieme per locali, alle bevute che ci hanno stordito così tanto da farci dormire abbracciati nel mio letto. E poi ai suoi baci, alle sue carezze e ai suoi sguardi.
Lui, lui e sempre lui.
Ogni mio attimo, ogni mio respiro, è sempre stato suo.
Quando riapro gli occhi lui è ancora seduto sulla panchina, proprio davanti a me. Mi da le spalle e sono ancora troppo lontano perché riesca a sentire il mio sguardo su di lui.
Assaporo ancora qualche istante questo momento. Mi godo l'immobilità tremante dei miei sentimenti che tra pochi minuti mi esploderanno in faccia non appena incrocerò il cioccolato dei suoi occhi.
Non voglio arrivargli alle spalle, perché non lo voglio incastrare in una situazione dalla quale magari vuole uscire, per cui faccio due passi indietro e poi scendo lungo la riva da un'altro punto, dal quale so che può vedermi risalire e andare verso di lui.
E a ogni passo che faccio e che mi porta sempre più vicino a lui, mi rendo conto di quanto sia insignificante respirare per vivere, quando l'unica cosa che mi fa sentire veramente vivo è questo momento, che il fiato me lo sta togliendo.
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Next 11:30 Dario
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Quel Battito Tra Di Noi
RomanceCiao! Sono Matteo e sono uno studente di economia, ho un fratello, Alessio, che sarebbe la mia fotocopia se non fosse che abbiamo due caratteri completamente diversi! C'è Luca, il mio nuovo vicino che credo di non sopportare. C'è Dario, il mio mig...