Quel Battito Tra Di Noi

*M*

Matteo 00:30, Sabato.

Ho passato tutta la serata steso in divano a guardare la televisione, con lui che non faceva altro che smontare ogni scena della mia serie tv preferita o a prendermi in giro. Abbiamo riso come sempre, come se tra noi non fosse cambiato niente.

Abbiamo mangiato il gelato dalla stessa vaschetta e più volte mi ha imboccato.

Non sono mancate nemmeno le carezze e le piccole attenzioni.

Poteva sembrare una serata come ne abbiamo passate tante, ma la verità è che è stata una scoperta dopo l'altra. Prima di tutto questo sono stato sempre e solo io a guardare lui e trovare la situazione ribaltata ha confuso la mia mente.

Ho sempre creduto che fosse inimmaginabile essere corteggiato proprio dal mio migliore amico e invece eccolo qui che mi copre i piedi scoperti, che mi lascia il potere del telecomando, che mi accarezza i capelli e che mi fa ridere come un matto.

E tutto questo mi ha destabilizzato.

Si è addormentato da poco, come un sasso, con la testa appoggiata sulle mie gambe e solo ora che dorme mi permetto di passare la mia mano tra i suoi capelli. So che era stanco, che ha dovuto fare il doppio turno in negozio per coprire un collega, ma quando ha saputo che ero stato in clinica col mio vicino per tutto il giorno, non ha battuto ciglio ed è corso da me.

Lo sveglio. "Ehi!".

"Umm".

"Andiamo a dormire?".

"Assieme?".

Lo guardo. E' sveglio, ma so che sta dormendo e potrei dirgli o chiedergli qualsiasi cosa, che domani mattina se l'è già dimenticata.

"Assieme".

Perché la verità è che a me le cose semplici non sono mai piaciute.