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Luca 9:25, Venerdì.

Quando esco dalla sala visite con il mio paziente peloso e la sua padrona, trovo Matteo chino sul tavolo con una matita in bocca. Lo avevo visto entrare ma non sapevo per quale motivo fosse passato.

Faccio finta di niente e lui dopo aver salutato la mia cliente torna a sottolineare sul suo libro. Lo raggiungo dietro il desk e gli appoggio una mano sulla schiena, mentre con l'altra cerco nel pc la fattura da stampare.

La signora invece, continua ad accarezzare il suo cucciolo senza far caso ai nostri gesti. E una volta pagato, saluta entrambi con gentilezza.

Solo allora mi permetto di salutarlo con un sorriso. "Ma ciao!".

"Ciao a te!".

"A cosa devo il piacere?" gli chiedo osservando come si è organizzato la postazione.

"Ieri hai detto che avevi bisogno di un aiuto, io in questo periodo ho solo un corso e un esame da preparare, per cui ho pensato di alleggerirti il lavoro finché non trovi qualcuno! Ma se è un problema..".

Non gli lascio terminare la frase perché non potevo desiderare di meglio. "Nessun problema!".

E mentre lo guardo negli occhi, con un riccio ribelle che gli cade sulla fronte, mi sento nuovamente felice.

Mi chiede di spiegargli alcune cose e gli scrivo qualche appunto dicendogli anche che se ha qualche dubbio può entrare in sala visite per chiedermi suggerimenti.

Guardo l'ora, mancano solo pochi minuti all'appuntamento successivo, perciò non ci penso due volte ad abbassarmi su di lui, posargli un bacio sulla guancia, inalare il suo profumo e poi sussurrargli un grazie all'orecchio.

Quando mi tiro indietro lo vedo trattenere il respiro e l'unica cosa che vorrei fare è abbassarmi di nuovo su di lui, magari per baciarlo sul serio questa volta, ma la porta si apre interrompendo ogni mia intenzione.

"Salvato!" gli dico prima di salutare la coppia di ragazzi appena entrati.

Gli stringo una spalla e poi torno a lavoro.


Quel Battito Tra Di NoiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora