Cap 29

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Pov Rodrigo

Appena ho buttato la bomba d'acqua nella vasca idromassaggio mi avviso diretto verso la mia stanza dove c'è Hayami, vado a passo svelto ma felpato perché non voglio farmi sentire, vado così veloce perché voglio vederla il prima possibile, è vero sono lontano da lei da massimo 15 minuti ma già mi manca, senza di lei la mia vita mi sembra vuota, da quando è qui con me la mia vita è molto migliorata e oggi voglio farglielo capire con questo bagno che le regalo

Con questi pensieri in testa mi avvio verso di lei, spero solo che non sia ancora triste e vuota come quando sono andato via, non riesco a vederla così non ce la faccio proprio, mi andrebbe bene anche che provasse a ribellarsi a me come ha fatto il giorno che sono andato in Spagna per riportarla qui a casa nostra insieme a me oppure che "provasse" ad alzarmi le mani per ribellarsi cercando di togliermi da lei quando la lego, non permetto mai a nessuno di alzarmi le mani, che sia esso uomo o donna, l'ultimo uomo che ha provato a farlo vi dico solo che Ivan ha fatto il suo lavoro, mentre l'ultima donna che ci ha provato qualche mese fa mentre la legavo per scoparmela, è ancora viva, ma ricorderà quella giornata per sempre, ma da Hayami mi farei pure "provare" ad alzare le mani, anche perché ovviamente non mi farebbe assolutamente male data la differenza della nostra forza fisica ma almeno saprei che non si è spenta del tutto e che la ragazza di cui mi sono perdutamente innamorato, la ragazza comica, solare, amante della musica e della lettura non fosse sparita per sempre, ovviamente se fosse finalmente innamorata di me sarebbe la cosa migliore del mondo, ma sono sicuro che presto questo fatto accadrà, e non vedo l'ora.

Appena arrivo in stanza noto una cosa che sinceramente non mi aspettavo e che, in minuscola parte, mi fa contento, ma una parte proprio minuscola perché la rabbia vince di molto sulla contentezza.

Non so come abbia fatto ma in quei pochi minuti che sono stato lontano da lei è riuscita a togliersi quasi del tutto una catena da una gamba e ha un pezzo dello scotch che le ho messo sul visino quasi staccato, forse se fossi stato più tempo nella SPA sarebbe riuscita a scappare... non avrei mai potuto accettarlo, lei da me non se ne andrà mai via, solo il pensiero mi fa diventare nero dalla rabbia.

Essendo venuto a passo felpato la mia piccola non si è ancora accorta che sono arrivato nella stanza e continua a provare a togliersi quella catena che manca veramente poco a togliersi del tutto, ma quando si accorge che sono qui inizia di nuovo a tremare ed essere terrorizzata, vedo nei suoi meravigliosi occhietti a mandorla un terrore più forte del solito, si rintana come può cercando di proteggersi come per paura che voglia farle del male, cosa che non farei mai a lei, mai.

Dalla sua reazione credo di averla guardata con uno sguardo oscuro, pieno di rabbia e pronto a fare danni senza nemmeno essermene accorto, questo sguardo lo faccio solo sul lavoro quando dei rivali provano o, peggio, riescono, a rubarmi qualcosa di mio o fanno una cosa che non dovevano fare, l'ultima volta l'ho fatto ad Aaron quando mi ha detto del suo capo.

Mi calmo subito perché non voglio rischiare di peggiorare il tutto ricordando quello che è successo in precedenza quando la mia rabbia l'ha ferita fisicamente e rischiare che veramente si spenga del tutto, quindi decido di far vincere la contentezza di vederla agire, vedere la sua forza di volontà, ma questa cosa non posso fargliela passare liscia, non deve mai più provare a slegarsi quando la lego io, solo io posso liberare la mia bambina, lei non può liberarsi da sola, per di più se fosse riuscita a togliersi il bavaglio non avrei sentito i suoi meravigliosi mugolii, e io amo sentire quando li fa, e questo deve capirlo assolutamente.

Metto il costume sul letto e mi avvio con calma verso di lei e, con delicatezza, le rimetto lo scotch quasi staccato sulle labbra, le coccolo i capelli mentre lei ha gli occhietti pieni di lacrime e di terrore e prova a proteggersi per paura che le faccio qualcosa ma non le farei mai nulla, spero che lo capisca presto, per farla calmare un po' le slego le mani dal letto, la metto seduta e mi metto dietro di lei tenendole bloccate strette con il mio braccio, e inizio ad accarezzarla ovunque mentre le dico con il tono più calmo che riesco a fare: "amore quando sei da sola legata in qualsiasi stanza non provare mai più, dico mai più, a liberarti dalle corde che ti metto, solo io posso slegarti piccola, se fossi riuscita a scappare via da me ti avrei persa capisci? Non potrei mai accettarla questa cosa mai, tu sei la mia vita e se ti perdessi non saprei più cosa fare principessa, ma ora facciamo una bella cosa, ti metto il costume e andiamo a fare quel bel bagno caldo che ti ho promesso ok piccola?"

Sarai mia, che tu lo voglia o noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora