Cap 72

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Pov Hayami

Quando apro gli occhi sono completamente legata, ho mani e piedi bloccati su una sedia dentro una stanza buia e gelida, l'unica cosa che emana un po' di luce della luna che la proietta attraverso una finestra che credo sia sul soffitto.

Questo significa che sicuramente è notte, da quanto tempo sono svenuta? Era mattino molto presto quando mi hanno rapita, lo so perché c'erano le prime luci dell'alba; quindi, sono passate minimo 16 ore se non di più.

Provo a capire dove sono, non riconosco per niente questa stanza, sicuramente sarà la casa o un posto di quei bastardi che mi hanno rapita, quella puntura che mi hanno fatto quando ero nell'armadio era molto potente, mi ha fatto addormentare di colpo senza darmi possibilità di combattere contro di loro o il sonno, non volevo farlo, non volevo assolutamente dormire ma quel figlio di puttana mi ha drogata o non so cosa e mi sono addormentata mentre lui mi stringeva per non farmi scappare e mi faceva la puntura sul collo.

La sedia dove mi hanno bloccata non è sicuramente come quelle di Rodrigo dove mi legava durante i pasti, è vero odiavo essere legata lì ma in questo momento preferirei essere lì invece di qui sopra, le sedie di Rodrigo sono belle, morbide ma soprattutto sono comode, questa su cui sono "seduta" è durissima, scomoda, è una sedia di legno di quelle molto scomode dove ho sempre odiato stare seduta, provo a liberarmi come ho fatto l'ultima volta a casa ma non riesco, la corda è molto più stretta e ruvida, e al minimo movimento mi taglia in modo molto forte e fa un male bestia.

Provo anche a urlare per chiedere aiuto se qualcuno nei paraggi potrebbe aiutarmi ma questi figli di puttana mi hanno bloccato anche le labbra, penso mi abbiano messo dello scotch perché sento sulle labbra qualcosa di appiccicoso, sicuramente è lo scotch, ormai Rodrigo me l'ha messo talmente tante volte che lo riconosco subito.

Questo bavaglio mi impedisce di fare il minimo suono, e senza accorgermene e senza riuscire a controllarle le lacrime iniziano a scendermi dal viso, mi manca la Spagna, mi manca la mia famiglia, mi mancano le mie amiche, mi mancano i miei libri, mi manca Rodrigo, quando lui mi legava anche se io non volevo almeno faceva attenzione a non farmi male, mi manca stare con il mio amore, mi manca la mia vecchia vita, mi manca stare a casa mia.

Come che tutto questo che sto passando non bastasse a farmi soffrire sono ancora vestita, anzi meglio dire "svestita" come mi ha preparato Rodrigo sicuramente quando mi sono addormentata e sto congelando ancora più di prima, a quanto riesco a vedere ho indosso solo la sua camicia super trasparente color pesca che mi protegge quasi nulla dato che sono senza reggiseno che mi avrà tolto nel sonno e solo con degli slip, nient'altro, sono completamente esposta a chiunque, spero soltanto che non mi tocchino, almeno loro, e in più non riesco a non tremare sia per via del freddo che per via del terrore, che è davvero enorme.

Continuo a provare a slegarmi anche se ho tantissimi tagli che bruciano da impazzire sulle gambe e sulle braccia nel tentativo di liberarmi da qui, voglio andarmene non voglio assolutamente rimanere qui legata, provo anche a urlare ma penso che non mi senta nessuno, e le lacrime scendono silenziose ma ancora più numerose di prima.

Dopo delle ore il sole sta iniziando a sorgere, lo vedo dalla finestra mentre sta nascendo nel cielo, quel bellissimo colore dell'alba che ho sempre amato ora mi sta aiutando, vedo quasi del tutto la stanza, noto che è grande circa 80x100 mt, noto anche che è quasi vuota, ha solo questa sedia dove sono ancora bloccata, la finestra, proprio come pensavo è sul soffitto, proprio in mezzo.

Verso il fondo c'è un divano color sabbia a 9 posti e, proprio di fronte al divano, c'è un letto matrimoniale enorme, sembra sia per 4 persone non da 2 e sopra il materasso ha delle lenzuola e delle federe completamente nere che non rassicurano per niente, e in aggiunta non è un bel letto come quello mio e di Rodrigo, ma è un letto di metallo freddo, vuoto e molto, molto spaventoso e, praticamente attaccata al letto, c'è una porta di legno enorme, una via d'uscita per me, devo slegarmi e andarmene via da qui il prima possibile.

Non c'è nient'altro qui dentro, solo divano, letto e questa sedia dove mi hanno bloccata e dove sto continuando a provare a liberarmi, i tagli bruciano e fanno male ma non posso fare altro, voglio liberarmi e andare via da qui, ma sono riuscita solo a spostare un po' la sedia, proprio sotto la finestra e quindi più vicino alla porta, ma non sono proprio riuscita a liberarmi.

Dopo qualche tempo, penso sia il primo mattino perché il sole non è ancora altissimo in cielo e io sono ancora qui come prima, sento che qualcuno abbassa la maniglia della porta per entrare qui dentro.

Cazzo, chi è???


Di oggi sono riuscita a scrivere anche il pov di Hayami, contenti? 🧡

Chi sarà che sta aprendo la porta? Hayami si libererà? Scrivete quello che pensate leggo sempre tutti i commenti con molto piacere 🧡

Magica Storia

Sarai mia, che tu lo voglia o noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora