Cap 116

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Premessa: in buona parte del capitolo Hayami sta sognando, alcune volte quello che fanno Rodrigo o Ivan lei, nel suo inconscio, lo "vive" fatto dalle persone nel suo sogno e le parole che le dicono per farla calmare o non le sente o le sembra che le dica qualcun altro; quindi, possono esserci alcuni discorsi e tratti di trama diversi in confronto ai capitoli precedenti, e cambi di trama improvvisi perché "passa" da un sogno all'altro.

Pov Hayami

Ci ho provato... ci ho provato in ogni modo a ribellarmi a questo bastardo, mi agitavo più che potevo nonostante le corde, mi sono ribellata talmente tanto che mi sono ferita ancora di più sui tagli che mi si sono aperti ancora di più, mi sono ribellata talmente tanto forte che sento il sangue che scorre sui polsi e sulle gambe ma volevo evitare quella maledetta puntura, ma alla fine è riuscito a farmela, e io non sono più riuscita a tenere gli occhi aperti.

Quando mi sveglio noto che sono di nuovo sola nella stanza ma questa volta e c'è qualcosa di diverso dall'ultima volta, sono sempre imbavagliata e completamente nuda e sto tremando sia per il freddo spaventoso che sento fin dentro le ossa e per il terrore di chi può entrare da quella porta, ma stavolta ho le braccia legate con delle catene larghe che mi fanno muovere anche se poco e le gambe uguale, non sono bloccata con le gambe spalancate stavolta ma posso muovermi.

Con queste catene ho possibilità di movimento e di protezione, e ne devo assolutamente approfittare, inizio subito ad agitare gambe e braccia per provare a togliermi queste maledette catene proprio come ho fatto a casa mia quando sono arrivati questi bastardi e sono riuscita a liberarmi, ora voglio fare lo stesso, non voglio rivivere tutto non voglio.

Le lacrime non smettono di scendere copiose e i tagli bruciano da impazzire a contatto del freddo delle catene e a furia di strofinarle e sfregare sono sicura che si stanno aprendo di più ma non mi interessa, voglio andare via da qui, appena sono a casa mi disinfetterò ma ora devo liberarmi assolutamente, ai tagli ci penso dopo.

Dopo circa una decina di minuti che provo in ogni modo a togliermi queste maledette corde non sono riuscita ad aprirle di neanche mezzo centimetro, e per di più sento la maniglia della porta aprirsi, mi fermo immediatamente sperando che non abbiano sentito che ho provato a liberarmi perché non voglio che si arrabbino come l'ultima volta e inizio a tremare ancora più forte, nonostante il dolore sulle ferite aperte chiudo immediatamente le gambe mettendone una davanti all'altra per evitare che possono anche solo toccarmi e metto le braccia davanti al seno per proteggerlo sperando che, facendo così, non mi tocchino e chiudo serrati i pugni pronta a darne uno nel caso si avvicinino al seno, dopo mi giro dall'altra parte e chiudo stretti gli occhi, non voglio vederli in viso non voglio.

Appena si apre la porta riconosco subito il suono dei passi, è di nuovo Krzysztof, non posso vederlo, non voglio vederlo, ma sento che ha lo sguardo fisso su di me e inizio a tremare ancora più forte, anche se non posso vederlo sono sicura che sia uno sguardo pieno di lussuria che non mi fa stare per nulla tranquilla.

Dopo poco sento un peso sul letto vicino a me e questo mi fa capire che si è seduto accanto a me, non riesco ad aprire gli occhi ho troppa paura di farlo, non voglio vederlo non voglio, spero solo che non mi giri con forza il volto come è già successo, non riuscirei a sopportarlo ancora non riuscirei proprio.

Dopo che si è seduto così inizia di nuovo ad "accarezzarmi" i capelli, o per meglio dire ha iniziato di nuovo a tirarmeli e mi dice: "puttanella hai davvero dei capelli molto morbidi sai? È sempre un piacere toccarteli non trovi anche tu?" non riesco a rispondergli, ho paura a farlo, per di più ho un dolore tremendo tra i capelli dato che me li sta tirando con forza e le ferite aperte mi stanno distruggendo ma non voglio che senta i lamenti e che si arrabbi e faccia di peggio; quindi, cerco di nascondere i versi e, per fortuna anche con enorme fatica, ci riesco.

Sarai mia, che tu lo voglia o noDove le storie prendono vita. Scoprilo ora