Mi ripulii dalla polvere e iniziai a scendere le scale che mi separavano dall'arena. Quando arrivai, la luce mi colpii gli occhi e venni buttato a terra da due figure. Dovevo abituarmi alla luce, ma dall'odore capii che erano Lena e J. Fortunatamente anche loro avevano superato la prova.
«Sei sempre il solito ritardatario» disse J sorridendo.
«Tesoro, ma dove ti eri cacciato?» domandò Lena accarezzandomi il viso.
«Dopo esserci separati, ho esplorato un po' la foresta. Ho seguito il tuo consiglio, mi sono concentrato e ho cercato di sentire tutti i suoni che mi circondavano. La prima volta non avevo idea di dove andare, però poi le cose sono andate a migliorare. La cassa ha emesso il primo squillo proprio mentre tentavo di concentrarmi per la seconda volta. Janus l'aveva sotterrata accanto ad un piccolo fiume, perciò era difficile individuare la vibrazione dato che si mischiava al rumore dell'acqua.» Cercai di essere più breve possibile mentre raccontavo la storia.
«Devo ammettere che anche io ho avuto qualche difficoltà, se non fosse stato per Lena, sarei ancora lì dentro» ammise John.
«Io, in quanto tuo alfa, ti ho solamente spronato ad usare le tue abilità.»
«Voi due eravate insieme?» chiesi mentre mi rialzavo.
«In realtà l'ho incontrato mentre tornavo con la mia cassa. L'ho trovata nei primi cinque minuti, era dentro la tana di un gufo. Per me è stato molto più facile, questo è uno dei vantaggi del nascere licantropo. Ma a parte questo, ho trovato J mentre camminava tra gli alberi. Io l'ho solo aiutato a concentrarsi, ha trovato la cassa da solo. Era legata al un ramo di un albero» Lena sorrise, mi diede un bacio e poi mi abbracciò. «Tu sei sempre il solito fortunato, vero?» dissi guardando J.
John sorrise e guardò il soffitto «Che ci vuoi fare, sono stato baciato dalla dea della fortuna.»
«Inizio a pensare che tu ci abbia fatto sesso, oltre che un semplice bacio» sorrisi e gli battei il cinque.
Mentre parlavo con J, una mano toccò la mia spalla. Mi voltai e vidi il ragazzo al quale avevo chiesto informazioni, che era lo stesso ragazzo accanto a Roy durante l'annuncio delle prove, che mi sorrideva.
«Sono Kiran. Felice che tu abbia superato la prova» Kiran mi tese la mano ed io la strinsi.
«Grazie.» mi bastarono pochi attimi per memorizzare i tratti del suo volto
Kiran aveva lo sguardo vispo, sembrava essere un ragazzo molto attivo e pronto a qualsiasi tipo di prova. I capelli biondi, pettinati tutti verso il lato destro, si erano leggermente scuriti per via della polvere e della terra presenti nella foresta. Negli occhi del ragazzo notai una piccola macchia blu che svanì all'improvviso lasciando il posto ad un arancione brillante.
«Loro sono Lena e John» Kiran strinse la mano ad entrambi e sorrise.
«Bene, se non vi dispiace ora torno dai ragazzi della mia classe. Ci vediamo sul terreno della prossima prova. Complimenti per la velocità, ti ho visto correre, sei un fulmine» Kiran si allontanò e scomparve tra gli studenti.
«Un ragazzo veramente curioso» dissi guardando il punto dove fino a poco fa c'era Kiran.
«Kiran?» chiese Lena.
«Sì...proprio lui» risposi.
«Ragazzi, arriva Roy» annunciò John.
Raggiungemmo il resto degli studenti al centro dell'arena e ascoltammo le parole del preside.
«Faccio i complimenti a tutti coloro che hanno superato la prova. Siete rimasti in settanta, questo significa che, rispetto ad altri, siete in grado di usare i vostri poteri al meglio. Ma non cantante vittoria troppo presto e, soprattutto, non abbassate la guardia. Ci sono ancora altre due prove da superare, e quest'ultima richiederà tutta la vostra resistenza. Ora lascio la parola a coloro che l'hanno ideata» Roy fece un passo indietro lasciando spazio a Janus ed Alexis. Anche se non era ancora finita, il comandante era fiero dei suoi studenti. Di tutti gli studenti, nessun'escluso.
«S-Salve» pronunciò Janus timidamente. Si passò una mano tra i capelli e poi si diede una sistemata alla barbetta rossiccia. «Come ben sapete, io sono Janus. Questo accanto a me è Alexis. Adesso vi comunicheremo dove, quando e come, verrà svolta la seconda prova» Janus fece un passo a sinistra e fece cenno ad Alexis di continuare. L'uomo fece un passo avanti, si schiarì la voce e iniziò a parlare.
«La prova non è molto difficile se paragonata a ciò che avete affrontato ora, ma è molto pericolosa. Tutti quanti sapete che a Soldor ci sono le montagne e che la foresta confina con esse. Così, io e Janus, abbiamo pensato che avreste potuto scalare un lato della montagna. Per nostra sfortuna, il lato sinistro della montagna, quello meno pericoloso, è occupato dal clan avversario. Arrampicandoci da lì non faremmo altro che facilitare la nostra eliminazione. Quindi, abbiamo deciso di usare il lato destro, è un po' più ripido, il terreno è leggermente instabile e la strada per raggiungere la cima è molto più lunga. Inoltre, per non farci mancare nulla, l'ultimo tratto del sentiero, quello che precede l'ultima scalata, permette il passaggio solo di una persona per volta.» Janus passò ad Alexis la corda che avrebbero usato gli studenti per tenersi al sicuro. «Ovviamente sarete tutti messi in sicurezza, sarò io a montare queste corde nei punti più pericolosi della montagna. Non avrete la possibilità di imbracarvi, ma potrete usare la corda come un corrimano. Il mio consiglio è quello di stare attenti nell'ultimo tratto di percorso, la scalata sarà molto ripida. Avrete un'ora per superare la prova. Vi incontrerete con Roy e Janus domattina alle undici, il punto di incontro sarà sempre il cancello che conduce nell'arena» Alexis e Janus salutarono gli studenti e abbandonarono l'arena usando l'ascensore.
«Questo è quanto ragazzi. Vi auguro una buonanotte» Roy scese dagli spalti e condusse gli studenti fuori dall'arena.
«Questa sarà dura, non ho la minima idea su come si scali una parete» disse J grattandosi la fronte.
«Tranquillo Bro, ti aiuteremo io e Lena. È essenziale arrivare insieme alla prova finale.» Tentavo di incoraggiare il mio amico, non volevo cadesse nel panico.
«Un ora dovrebbe essere abbastanza» annunciò Lena mentre percorrevamo l'ultima rampa di scale «Il consiglio che vi do è sempre lo stesso: usate il potere che vi ho donato. Fatelo e sarà un gioco da ragazzi.» Lena sapeva benissimo che la prova era rischiosa e difficile, ma doveva infonderci coraggio.
Raggiunto l'ingresso della Revive salutammo John e ci incamminammo verso casa.
«Quel Kiran è un tipo interessante» dissi con lo sguardo verso il cielo.
«Non so, non ho notato nulla di particolare» continuò Lena.
«Forse mi sto facendo prendere dall'adrenalina. Meglio che mi calmi» sorrisi e presi la mano di Lena.
«Dobbiamo riposare, domani sarà dura. Lo sai, vero?»
«Lo so.»
Intrecciai le dita di Lena tra le mie e proseguimmo verso casa. Mentre camminavamo, una leggera brezza mi sfiorò il viso rinfrescandolo. Il cielo notturno era luminoso e pieno di stelle. Arrivati a casa, ci sdraiammo sul letto esausti. Lena era sdraiata accanto a me e i capelli le ricadevano sul viso. Nei suoi occhi non leggevo nessuna preoccupazione, forse sarebbe stata in grado di superare la prova senza darsi troppa fatica.
Le labbra di Lena si allargarono in un sorriso e poi portò il suo viso accanto al mio.
«Perché sorridi?» chiesi mentre le accarezzavo la guancia.
«Sono felice di essere qui, accanto a te» Lena arrossì e nascose la sua testa tra le lenzuola. La trovavo incantevole quando arrossiva, solo che se ne vergognava parecchio.
«Ehi» dissi baciandole la guancia. Lena girò il viso e mi guardò negli occhi. «Ti amo» sussurrai. Portai un braccio dietro le sue spalle e la strinsi a me. Poi, dopo qualche minuto, ci addormentammo.
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
FantasyRaccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...