Lei aveva la testa poggiata sul cuscino e le braccia avvolte attorno al corpo del ragazzo, Kiran si girò lentamente verso il lato in cui dormiva la ragazza e l'abbraccio si sciolse in un attimo: ormai Emily dormiva profondamente e il suo corpo era totalmente rilassato. Kiran la osservò attentamente: i lunghi capelli corvini le arrivavano fin sotto le spalle coprendole parte della schiena, il naso era piccolo e sottile. Kiran spostò la sua mano sul viso della ragazza e ne accarezzò la guancia, pose lo sguardo sui suoi occhi a mandorla e spostò una ciocca di capelli dietro l'orecchio. Il corpo di Emily era sinuoso, ogni cosa era perfetta in lei. Non c'era niente in che Kiran avrebbe cambiato, anche se non lo sapeva, anche se non conosceva quel sentimento, Kiran l'amava. Era qualcosa che era cresciuto lentamente, facendosi spazio all'interno del suo cuore. Per la prima volta, Kiran scoprì che cosa significasse amare qualcuno. Si accorse che aveva voglia di baciarla, si domandò come sarebbe stato e iniziò a chiedersi in modo in cui lei avrebbe reagito. M soprattutto, si chiese se anche lei ricambiasse i suoi sentimenti. Lentamente si avvicinò al suo viso ma, mentre stava per baciarla, Emily aprì gli occhi.
Kiran avvampò di rosso per l'imbarazzo, Emily aveva capito le intenzioni del ragazzo, ma non reagì. Lei prese dolcemente il viso di Kiran tra le sue mani e, con un movimento dolce e sensuale, gli sfiorò le labbra. I due si guardarono e arrossirono.
«Questa per me è una cosa nuova» disse Kiran rompendo il silenzio.
«Lo è anche per me» ammise Emily.
«Non sono bravo con le parole, probabilmente non saprei nemmeno descrivere la sensazione che provo. Ma posso dirti che i momenti in cui desidero stare con te superano quelli in cui voglio stare da solo.» Kiran respirò profondamente e poi espirò come per allentare la tensione che si era formata nella sua mente, come prima di scoccare la freccia contro un bersaglio lontano cento metri. Emily rimase in silenzio, ma le parole di Kiran ricambiavano ciò che lei provava da settimane.
«Emily, perché hai scelto me? Li fuori ci sono ragazzi molto meglio di me, studiano, hanno un'ottima vita sociale, hanno una famiglia che li supporta. Io sono esattamente il contrario, sono bravo solo negli sport, praticamente è l'unica cosa che non serve in questa accademia. Io...» Mentre Kiran stava per finire la frase, la ragazza pose un dito sopra la sua bocca.
«Tu sei diverso Kiran, l'ho capito sin dal primo giorno in cui ti ho incontrato. Lo ricordo ancora. Quando sono entrata qui dentro non conoscevo nessuno, ero una semplice ragazza che si portava dietro il suo trolley pieno di sogni e speranze. Ricordo ancora quando percorsi l'immenso corridoio centrale della Revive, fu una gioia indescrivibile. L'anno era appena iniziato, perciò Roy e tutti i professori ci aspettavano nel cortile dell'accademia per fare il solito discorso di presentazione. Il cortile era pieno di alberi e fiori, un maestoso prato verde ricopriva tutta la superfice del cortile. Gli studenti erano tutti riuniti al suo centro per ascoltare le parole del preside. Quando mi avvicinai alla folla scoprì che, posizionati esattamente di fronte a gli studenti, c'erano Roy, Alexis e altri professori. Stringevano la mano a tutti i ragazzi, nuovi e vecchi. Erano tutti molto felici e, anche se ero lì da poco, tutti loro mi diedero l'impressione di essere una grande famiglia. Poi Roy prese il microfono e iniziò a parlare. Ricordo che quel giorno faceva molto caldo, così mi guardai intorno per cercare un posto all'ombra, la voce di Roy si espandeva per tutto il cortile, non avrei avuto problemi a sentirlo. Fu allora che ti vidi, tu eri l'unico ragazzo a stare in disparte. Te ne stavi sdraiato su una panchina ad ascoltare musica fregandotene di ciò che ti accadeva intorno, decisi di non disturbarti e mi sedetti a pochi passi da te. Mi incuriosivi, così presi coraggio e mi presentai a te. Ricordo che fui immediatamente colpita dai tuoi occhi, non avevo mai visto nulla del genere. Tu fosti molto gentile e ricambiasti il saluto. Col passare del tempo mi accorsi che eri molto diverso dagli altri, eri la tipica persona con un grosso peso da sopportare: sembrava che tutto il mondo ti fosse crollato addosso. Parlando con i vari ragazzi della scuola, scoprì che tu vivevi lì da molto tempo, che non avevi nemmeno un amico e che preferivi la solitudine alla compagnia. Pensai che qualcuno col tuo comportamento doveva essere molto triste, così decisi che sarei diventata tua amica ad ogni costo. Non so perché, ma volevo salvarti dal baratro in cui stavi cadendo. Non ti conoscevo, non sapevo assolutamente nulla di te, ma volevo aiutarti, era la cosa giusta da fare. Ora credo di essermi affezionata davvero tanto a te. Anche io provo quello che provi tu.» Quando Emily smise di parlare, un grosso sorriso apparve sul viso di Kiran.
«Non ci credo, ricordi tutto questo?» disse il ragazzo sorpreso.
«Si, ricordo anche molte altre cose. Ma non è il momento giusto per rammentartele.» Emily arrossì leggermente ripensando all'uscita fatta insieme qualche settimana prima.
«Tu sei stata così gentile con me per tutto questo tempo, e io mi sono accorto solo ora quanto tu sia importante per me. Mi sento in colpa.»
«Non devi, ti conosco e so come sei realmente» Kiran sorrise, avvicinò il viso a quello di Emily e, dolcemente, la baciò.
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
FantasyRaccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...