Dopo aver ordinato ad Alexis di trovare Janus, Roy ritornò immediatamente nella stanza di Seraphina, c'erano un paio di domande che doveva ancora farle. Quando fu vicino la porta della sua camera, vide uno strano bagliore provenire da essa. Lentamente aprì la porta e davanti ai suoi occhi notò tre piccoli fuochi blu danzare in aria. I fuochi formavano piccoli cerchi concentrici nella stanza, prendevano varie forme, ora erano un cervo ora una piccola creature a quattro zampe dalla stravagante forma. Quando la giovane Elfa notò che Roy stava osservando il piccolo spettacolo, sussurrò delle parole che penetrarono l'aria circostante; i piccoli fuochi si rimpicciolirono fino a scomparire del tutto, lasciando che l'oscurità tornasse ad avvolgere la stanza. Roy ne rimase sorpreso, non aveva ma visto una cosa del genere: mille domande iniziarono ad apparire nella mente del licantropo. Chiudendo la porta alle sue spalle, il preside avanzò fino a raggiungere i piedi del suo letto e si sedette accanto alla fanciulla che ora giocava con i suoi capelli.
«Come hai fatto a...» Roy stava per terminare la frase quando la ragazza lo interruppe.
«Magia» annunciò l'Elfa.
«No, non è vero» Roy scosse la testa, era incredulo.
«Davvero, se vuoi ti posso far vedere come fare» L'Elfa prese le mani di Roy e le unì, pronunciò due parole in una lingua sconosciuta e poi lasciò le mani del licantropo. «Ora anche tu puoi comandare il fuoco.»
"Comandare il fuoco? Impossibile" pensò Roy. Però la ragazza lo aveva fatto davanti a lui pochi secondi prima, doveva provarci.
«Unisci le mani e pronuncia "Melurnh Forah"» disse Seraphina mentre rilasciava dolcemente le mani del licantropo.
Roy non credeva che lui fosse in grado di fare una cosa simile, ma fece come le aveva detto la ragazza. Unì le sue mani e pronunciò quelle strane parole, ma non successe nulla, ci riprovò varie volte ma nulla accadde.
«Lo sapevo, è impossibile» esclamò Roy sfregando le mani.
«Tu non ci credi abbastanza, anzi, non ci credi affatto. Le parole sono solo suoni privi di senso, se non vengono pronunciate con fermezza e volontà» la ragazza unì le mani e lentamente pronunciò le magiche parole.
«Melurnh Forah.» All'improvviso, un piccolo fuoco blu apparve davanti la ragazza, con un semplice movimento delle dita fece formare altri due piccoli fuochi. Li fece roteare e poi, con uno schiocco di dita, scomparvero. L'Elfa sembrava soddisfatta della sua piccola dimostrazione magica, Roy era allibito. Affascinato da quella, magia decise di riprovare a mettere in pratica l'insegnamento. Unì le sue mani e si chiuse in una silenziosa concentrazione, con tono fermo e deciso pronunciò le magiche parole. Una piccola fiammella apparve nell'oscurità della stanza, Roy la fissava esterrefatto. Con un sol gesto delle dita fece danzare la fiamma, mentre la ragazza applaudiva sonoramente. Poi, ad un tratto, Roy sentì come una piccola scossa percorrere il suo corpo, in un attimo perse la concentrazione e la fiammella svanì.
«Si tratta solo di pratica» asserì Seraphina.
L'eccitazione per quella piccola magia scomparve, il volto di Roy si incupì all'improvviso e piccole rughe si formarono sulla sua fronte. L'Elfa aveva percepito la sua preoccupazione, i suoi occhi ora erano diventati di un blu molto intenso e profondo. I due si guardarono a lungo, poi Roy parlò.
«Dimmi...cos'altro hai visto quella notte nella grotta?»
«Solo quello che ti ho riferito. I due lupi sembravano davvero molto cattivi e crudeli, attorno a loro regnava un'aura malvagia, però, nell'animo di uno di loro, vi era una piccola luce, come una fiamma dal colore aureo che si contorceva per combattere l'oscurità che tentava di avvolgerla. Perdonami, non so dirti altro.» Gli occhi della ragazza tonarono al solito rosso cremisi, Roy le diede un bacio sulla fronte e si alzò dal letto.
«Non preoccuparti, hai già fatto molto per noi. Che ne dici di venire con me? Devo raggiungere Alexis per studiare un piano di battaglia.»
«Credo che ora sia arrivato il momento di tornare a casa» annunciò la giovane Elfa.
«Ti serve aiuto?» chiese gentilmente Roy.
«Non c'è niente che tu possa fare» Seraphina sorrise, poi si alzò dal suo letto. Indossò il mantello nero e caricò lo zaino sulle sue spalle. «Grazie per essere stato così gentile con me.»
«Grazie a te» Roy sorrise e fece per uscire dalla stanza. L'Elfa si portò al centro della camera e pose le mani davanti ad essa.
"Le pergamene dicevano che bastava riportare alla mente il luogo da cui si era partiti, per tornare ad esso" pensò. Mentre pronunciava delle strane parole, la ragazza ripensò al villaggio e alle sue vaste distese verdi. Ripensò alla luna, alla magia e alla sua dimora temporanea. Al centro della stanza si aprì una piccola fenditura dalla quale fuoriuscivano un misto di fragranze autunnali.
«Prima di andare via, voglio darti una cosa.» Dal piccolo zaino. Seraphina tirò fuori una sfera di cristallo e la pose sul letto «Quando avrai voglia di rivedermi, pronuncia il mio nome davanti la sfera.» La giovane Elfa sfiorò la guancia di Roy con un bacio, si avvicinò alla fenditura creata in precedenza e sparì all'interno di essa. Un improvviso silenzio calò nella camera, Roy si avvicino al suo letto e prese tra le mani il piccolo oggetto. La tastò con le dita per testarne la durezza e poi la ripose nel mobile accanto al libro di poesie.
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
خيال (فانتازيا)Raccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...