«Quando tutto sarà finito, forse, ci rincontreremo.» Roy uscì in fretta dalla stanza e si diresse al pian terreno dell'accademia, raggiunse l'estremità del corridoio centrale e premette un bottone sul muro che aprì le porte dell'ascensore. Vi entrò e premette un altro tasto, le porte si richiusero e l'ascensore iniziò a scendere a gran velocità. Quando si fermò, una piccola voce computerizzata annunciò:
«Terzo piano interrato.»
Roy uscì dall'ascensore e le porte si richiusero alle sue spalle. Davanti a lui si estendeva un'immensa arena circolare, Roy non aveva mai pensato che sarebbe stato costretto ad usarla, ma le circostanze lo richiedevano. Con passo sostenuto, il preside avanzò oltrepassando le maestose porte metalliche dell'arena. Ad aspettarlo trovo Janus ed Alexis.
Janus era un uomo di circa trentasei anni, alto poco più di un metro e ottanta con una lunga barba rossiccia ben ordinata. Gli occhi blu notte vagavano per tutta l'arena domandandosi il motivo per il quale dovessero preparare un esercito. I lunghi capelli castani, pettinati all'indietro in perfetto stile brush back, si mossero leggermente quando egli si portò sull'attenti alla vista di Roy.
«Comandante» intonò Janus portando la mano sulla fronte in segno di saluto.
«Avanti Janus, non c'è bisogno di chiamarmi in quel modo. Non siamo ancora sul campo di battaglia. Chiamami solo Roy» il comandante sorrise e abbassò la mano del suo sottoposto.
«Bro, ma cosa diavolo è questa roba?!» Esplose Alexis sorpreso.
«Non lo vedi? È un'arena da combattimento, quelli invece sono gli spalti» disse Roy indicando gli anelli attorno all'arena «Può contenere quasi cinquemila persone.»
«Cinquemila? Da quel ricordo non me ne hai mai parlato» disse Alexis spostando i capelli dal viso.
«Perché pensavo che non avremmo mai avuto bisogno di usarla. Non credevo che quel pazzo avesse intenzione di scatenare una guerra» annunciò il comandante.
«Ma quando l'hai costruita?» chiese Alexis.
«Circa un anno fa, quando tu avevi deciso di fare una riunione con la tua famiglia. Avevo intenzione di organizzare delle gare tra licantropi, ma con l'arrivo dei nuovi studenti non ho avuto il tempo per organizzare nulla, così ho abbandonato l'idea. Invece, adesso ci ritroveremo ad addestrare tutti gli studenti a combattere» Roy non sembrava affatto felice a quell'idea, però era l'unica scelta che aveva.
«E come pensi di combattere contro un intero esercito di licantropi dediti alla caccia e al combattimento? Siamo anche inferiori di numero» chiese Janus.
Roy rifletté attentamente «Ho alcuni amici nella città di Sindanonn. Se accolgono la nostra richiesta d'aiuto, possiamo raggiungere le duemila unità.»
«Lo spero» esclamò Alexis che ora si guardava attorno studiando l'arena.
«Quando arriverà il momento di far scendere tutti gli studenti qui sotto, useremo le scale accanto alla porta del cortile.»
«Quali scale?» domandò Janus sorpreso.
«Da qui non si vedono, ma alle spalle dell'arena ci sono delle scale che conducono in superfice. Sul lato destro della scuola, quello più vicino alla foresta, ho fatto costruire un grande cancello automatizzato. Mi basta andare lì, inserire il codice di sicurezza e il cancello si apre mostrando le scale dietro di esso. Il passaggio attraversa i primi due piani interrati, completamente vuoti, e infine questo. Ho dovuto fare un bel po' di rumore per creare tutto questo spazio, ma sarà necessario.
«Spero non ad un'altra guerra» concluse Alexis.
Il giorno si fece sera, Roy, Alexis e Janus si erano chiusi al terzo piano della Revive. La stanza nella quale si trovavano conteneva molti computer e libri: fungeva da quartier generale per l'accademia. I tre erano intenti a studiare le prossime mosse, passarono diverse ore e nessun studente li vide quel giorno. Era mezzanotte quando, dopo ore di confronti, Roy poggiò su un piccolo tavolo, in legno di quercia, un foglio contenete varie indicazioni. Ad alta voce iniziò a riassumere tutto ciò che si erano detti:
«Domani invierò un messaggio a Kershark, capo dei Druna. Sono vecchi amici della mia famiglia, anche loro in passato hanno avuto problemi con gli Occhi Bui, non rifiuteranno la nostra richiesta d'aiuto. Inoltre, l'inverno sta per finire e, quando arriverà la primavera, riceveremo richieste da altri nuovi studenti che vorranno frequentare la Revive. Abbiamo ancora tempo prima che ci arrivi la dichiarazione di guerra. Non appena riceveremo risposta dai Druna e avremo accolto le nuove iscrizioni, potremo iniziare ad allenare tutti gli studenti. Gli divideremo in vari gruppi e ognuno di essi avrà un comandante.»
«Io e Janus organizzeremo tre prove per scegliere i comandanti. Ci penseremo tra qualche giorno, quando avremo la mente un po' più fresca» disse Alexis incrociando le braccia
«Mi sembra ragionevole» annunciò Roy. I tre spenserò le luci della stanza e ne uscirono chiudendo la porta. Ognuno ritornò nelle proprie stanze sperando che una buona dormita cancellasse l'ansia e la preoccupazione che iniziava a formarsi nelle loro menti.
Erano le quattro del mattino quando Roy si alzò dal letto, non era riuscito a dormire. Si strofinò il viso per cacciare via la stanchezza e si mise a scrivere il messaggio per Kershark. Mentre faceva scorrere le dita sulla tastiera del proprio telefono, ripensò a tutto quello che era successo: non riusciva a capire il motivo di odio nei suoi confronti da parte di Envy. Non aveva mai fatto nulla di sbagliato, né nei suoi confronti e nemmeno in quelli del suo popolo. Rimase immobile a scrutare il paesaggio oltre la finestra, nel suo cuore c'era amarezza e preoccupazione.
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
FantasyRaccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...