Lisa girò lo sguardo dall'altra parte per non guardare, J strinse i denti e mi afferrò saldamente la mano. Con uno movimento rapido e preciso, le zanne di Lena trafissero il braccio del mio amico. John emise un breve urlo, doveva aver provato il mio stesso dolore. Il viso di Lena riprese la sua forma umana e Lisa corse dal suo ragazzo per assicurarsi che stesse bene. Quando J si guardò il bracciò, notò due grossi buchi al centro di esso, la forma del morso era ben distinta e delineata: la cosa sorprendente era che non c'era nemmeno una goccia di sangue.
«Bene, ora non ci resta che aspettare» disse Lena, soddisfatta del morso appena dato.
«Tra quanto si manifesteranno i sintomi?» Chiese J, curioso.
«Non lo so. Per Raccon ci è voluto solo un giorno, per te magari ci vorrà di più o di meno. Sta attento alle emozioni, tienile sotto controllo e, se ti senti strano, chiamami immediatamente.» Lena tentava di istruire John nel migliore dei modi.
«D'accordo Lena, starò attento.» J ci salutò con un abbraccio e poi ripartì con Lisa subito dopo.
Mentre io e Lena guardavamo l'auto di J allontanarsi, iniziammo a pensare che ci sarebbe aspettata una settimana molto impegnativa. Che pessima idea era stata, davvero pessima. Speravo che per lui fosse diverso, speravo che lui sarebbe stato in grado di controllarsi sin da subito. Era molto improbabile, ma non del tutto impossibile. L'auto blu scomparve nella notte ed io e Lena rimanemmo soli.
«Continui a pensare che sia una pessima idea?» Domandò Lena con un leggero sorriso sul volto.
«Assolutamente sì» risposi.
«Lo pensavo anche io fino a poco prima di morderlo, però, quando sono venuta a contatto col suo sangue, ho capito che era giusto così. Trasformarlo era la cosa giusta da fare, J è un bravo ragazzo. Col nostro aiuto imparerà presto.» Lena sembrava molto fiduciosa.
«Almeno uno di noi due è ottimista» dissi sorridendo «Ma dimmi una cosa, hai sentito anche tu quello strano odore nell'aria quando ci siamo avvicinati?» Domandai.
«Feromoni» affermò Lena. «Tutte gli esseri viventi ne sono dotati, negli esseri umani vengono prodotti in bassa quantità. Noi li sentiamo per via del nostro olfatto molto sviluppato» spiegò Lena.
«E perché quei due producevano feromoni?» Chiesi incuriosito.
«Non ne sono sicura, ma c'è un'alta probabilità che siano stati a letto insieme» disse sorridendo.
«Per farla breve, stavano ripensando all'accaduto e volevano fare il bis. Ho capito. Bravo J.» Entrambi sorridemmo.
«Forza, torniamo a casa. Domani ci aspetta un'altra noiosissima giornata di scuola» dissi, guardando l'ora al cellulare.
«Ancora un piccolo sforzo e poi sarà finita.» Lena sorrise e mi diede un bacio sulla guancia.
Ormai si era fatto buio, l'ora di cena era passata da un bel po'. Inoltre, eravamo fuori casa dalle tre del pomeriggio, i nostri genitori erano in pensiero. Presi Lena per mano e abbandonammo la scuola per dirigerci a casa sua: quando fummo arrivati, la salutai con un bacio e poi mi lanciai in corsa verso casa mia. Entrato in casa mi diressi verso la mia camera, tolsi rapidamente i vestiti e mi infilai nel letto. Il dolce calore delle lenzuola mi avvolse, pian piano, l'oscurità della stanza iniziò a cullare il mio corpo trascinandolo nel sonno più profondo. Tutto intorno a me si spense e lentamente mi addormentai. Nei giorni successivi al morso, il corpo di John iniziò a mutare: tutti i suoi sensi si acuirono, i suoi muscoli divennero più forti sviluppando così una nuova forza e velocità. Nei pochi giorni che ci rimanevano, cercammo di insegnare a J come mantenere il controllo e come sfruttare al meglio le sue nuove abilità: la luna piena era vicina. Lisa sembrava aver accettato il fatto che il suo ragazzo fosse diventato un licantropo, ma il suo rapporto aveva subito una piccola battuta d'arresto. Dato che la trasformazione veniva innescata da emozioni molto forti, consigliammo ai due di mantenersi a distanza per un paio di giorni: volevamo evitare che J perdesse il controllo mentre era con lei, Lisa era umana e sarebbe stato in pericolo se ciò fosse successo.
I due accettarono con riluttanza, ma capirono che era solo per la loro sicurezza. La tanta attesa luna piena arrivò, per tutto l'arco della giornata scolastica, John ebbe continui sbalzi d'umore. Era diventato così aggressivo che, in certi momenti, era davvero difficile trattenerlo dal fare una strage. Quando arrivò la sera, ci riunimmo tutti nella riserva di Oaktown. Obbligammo Lisa a rimanere a casa e di non uscire per nessuno motivo. Erano quasi le undici quando J cominciò a perdere la testa: ci eravamo inoltrati nel bosco in modo da non rischiare di attirare l'attenzione. Io e Lena eravamo di fronte al nostro amico mentre lui iniziava a trasformarsi. Dapprima, i suoi occhi si accesero di un giallo paglierino, poi le unghie iniziarono ad allungarsi fino a diventare artigli, grosse zanne fuoriuscirono dalla sua bocca e il volto iniziò a ricoprirsi di una leggera peluria scura.
«Bro, sta calmo. Devi dominare le emozioni, devi fare leva sulla tua parte umana.» Dovevo tenere J fisso sulle mie parole, non poteva perdere il controllo.
«Non ci riesco, è troppo forte.» J si teneva il viso tra le mani.
«Lena, puoi fare qualcosa per aiutarlo?» Chiesi preoccupato.
Scosse la testa «Sono ancora un adolescente, non ho molto potere sui miei beta.»
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
FantasyRaccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...