Lisa era appoggiata alla porta e fissava il pavimento, lentamente mi avvicinai e posai il mio sguardo sul suo. Nonostante avesse un fisico niente male, Lisa preferiva indossare vestiti molto larghi:aveva addosso una felpa di una taglia più grande della sua e dei jeans blu accompagnati da delle sneakers bianche. I lunghi capelli le ricadevano dolcemente sulle spalle e sul lato destro del viso. Quando le fui vicino, con la mia mano sfiorai la sua. Lei la ritrasse e scostò lo sguardo per qualche motivo a me sconosciuto. Determinato a voler chiarire a tutti i costi, portai una mano dietro la sua schiena e la strinsi a me in un abbraccio. Il mio cuore iniziò a battere forte al contatto col suo corpo, lei avvolse le sue braccia attorno al mio collo e si strinse a me a sua volta. Sentivo il calore delle sue braccia avvolgermi e i morbidi capelli sfiorare il mio viso, allontanai leggermente il mio volto dal suo e la guardai negli occhi. Ogni volta che poggiavo il mio sguardo sul suo, non riuscivo a distoglierlo: guardare i suoi occhi era come immergersi in un azzurro cielo primaverile.
«Mi sei mancata tanto.» Nascosi il mio viso tra le sue braccia e sentii le sue mani accarezzarmi i capelli.
«Mi dispiace per ieri, non avrei dovuto scaricare su di te tutti i miei problemi. Solo ora mi accorgo che, forse, ho fatto tutto troppo in fretta...e capirò se non vorrai più stare insieme a me.» Lisa mi prese il viso tra le mani e poggiò la sua fronte contro la mia.
«Ho capito perfettamente il tuo punto di vista. So che, a causa del lavoro dei tuoi genitori, hai paura di farti degli amici o di avere un ragazzo. Ma non devi avere paura di affrontare questa cosa insieme a me. Non posso prometterti che questa volta sarà diverso, ti mentirei se lo facessi. Però posso assicurarti che io t'inseguirei anche in capo al mondo, se ciò dovesse servire per stare insieme.»
Quando ebbi finito di pronunciare quelle parole, una piccola lacrima rigò il volto di Lisa. Le accarezzai il viso per asciugarla e poi la baciai sulle labbra. Rimanemmo qualche minuto l'uno attaccato alle labbra dell'altra, fu il bacio più inteso di tutta la mia vita adolescenziale. Non c'era niente di sbagliato in quello che stavamo facendo, era un momento così perfetto che, dire qualcosa o pensarne un'altra, avrebbe rovinato tutto. Potevo negare alla mia bocca di parlare, ma non al mio cervello di pensare: in quel momento tante domande fluivano nella mia testa, tante domande senza risposta. Cosa ne sarebbe stato del nostro rapporto? Come avremmo risolto il problema di un eventuale distanza? Ma soprattutto, avremmo avuto la forza di sopportarla? Non dovevo pensarci, dovevo godermi il momento e pensare alla ragazza che avevo di fronte. Non sapevo cosa mi avrebbe riservato il futuro, sapevo solo quello che mi aveva riservato il presente. In quel momento, mentre le mie labbra erano incastrate con le sue, m'innamorai perdutamente di lei.
Tornai in classe mezz'ora dopo. L'insegnante di letteratura mi guardò con sguardo torvo: se avesse potuto, mi avrebbe sospeso istantaneamente. Fortunatamente, il regolamento scolastico volgeva a mio favore. Non c'era nessuna regola che mi impedisse di abbandonare l'aula. "Articolo 54 paragrafo 2" pronunciai nella mia testa "Uno studente che ha raggiunto la maggiore età può decidere di abbandonare l'aula in qualsiasi momento a sua discrezione. Tuttavia, l'insegnate, potrà decidere se prendere provvedimenti contro lo studente in questione. Ma, in alcun caso può ricorrere alla sospensione dello stesso. La stessa regola si applica agli studenti di eta inferiore ai diciotto in casi di prima necessità." Assicuratomi che la professoressa non avesse niente da ridire, raggiunsi Raccon e Lena. Mi sedetti accanto a loro e ascoltai attentamente ogni singola parola dell'insegnante: avrei raccontato successivamente l'accaduto. Ero soddisfatto di quello che avevo fatto pochi minuti prima. Sapevo di aver preso la scelta giusta, per una volta, nella mia vita, avevo preso la situazione in pugno e l'avevo volta a mio favore. Gustai quel momento a fondo sapendo che, prima o poi, qualcosa di terribilmente sbagliato, prima o poi, sarebbe successa. Speravo solo non troppo in fretta.
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
FantasyRaccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...