Quando lei si staccò dal mio abbraccio, mi guardò negli occhi. Il trucco che aveva usato quella sera le faceva risaltare gli occhi e le labbra, in quel momento il suo viso era rilassato. Lisa era una ragazza straordinaria, aveva ascoltato tutto ciò che le avevo raccontato e non aveva mostrato un cenno di paura o incertezza. Fosse stata un'altra persona, sarebbe scappa a gambe levate. Lei continuava a guardarmi senza dire una parola, il suo sguardo era ammaliante e sensuale e mi faceva provare l'irrefrenabile voglia di baciarla. L'azzurro dei suoi occhi era predominante ma, se si faceva attenzione, si potevano notare degli spruzzi d'arancione: era come se, un pittore, dopo aver dipinto il suo quadro più bello, avesse deciso di metterlo nei suoi occhi.
«Ehi...» disse Lisa poggiandomi una mano sul viso «Quello che è successo stasera... è stato surreale. Potresti anche avere un pessimo giudizio su di te, ma non mi importa. L'importante è che tu sia rimasto lì e che non sia scappato. Dobbiamo ringraziare i tuoi amici per averci salvato, ma se non ci fossi stato tu con me, non saprei cosa avrei fatto.» Lisa mi accarezzò dolcemente il viso e mi diede un bacio sulle labbra.
Quel bacio mi risollevò il morale «Grazie per aver creduto a tutto questo...grazie per non avermi abbandonato. Non voglio perderti.»
«John, quello che ho visto stasera, non è facile da accettare. Non tutti gli esseri umani incontrano creature del genere mentre sono ad un appuntamento con il proprio ragazzo. Ammetto che, se non avessi visto quella cosa con i miei occhi, non ci avrei creduto. Giuro che non ho intenzione di rompere con te perché mi hai nascosto la verità, è comprensibile...lo hai fatto per tenere al sicuro i tuoi amici. Non potevi immaginare che sarebbe potuta accadere una cosa del genere.» Lisa mi guardò per un attimo e poi poggiò la sua fronte sulla mia. «Non avere paura per il nostro rapporto...non ho intenzione di allontanarmi da te per nessun motivo.»
«Lisa, tu mi piaci. Mi piaci davvero tanto.» Ero leggermente imbarazzato, non sapevo perché, visto che glielo avevo già confessato qualche sera prima.
«Anche tu John, mi piaci tanto anche tu.»
Non appena Lisa finì di parlare, la baciai senza aspettare oltre. Mi sentivo al settimo cielo, finalmente Lisa mi aveva confessato di piacergli. Avrei dovuto capirlo da solo, ma sentire uscire quelle parole, dalle sue labbra, mi donava una sensazione differente. Il bacio durò per qualche minuto, poi ci staccammo e rimanemmo abbracciati davanti la sua porta d'ingresso.
«Ora devo andare» disse Lisa.
«Buonanotte, Lisa.»
La porta si aprì e Lisa sparì dietro di essa, lasciando, dietro di sé, un dolce profumo fruttato. Era stata una serata particolare, erano successe parecchie cose ed io avevo provato troppe emozioni contrastanti; il mio stato d'animo era un continuo alternarsi tra gioia e paura. Per mia fortuna, si era risolto tutto per il meglio, o almeno, era quello che credevo. Sapevo benissimo che, dentro di me, avevo una ferita grossa come un palazzo. Non potevo smettere di pensare all'accaduto, non potevo smettere di pensare alla paura che avevo provato davanti a quella creatura. Il pensiero di non aver potuto difendere Lisa mi martellava la testa. "Se Raccon e Lena non ci avessero salvato, probabilmente saremmo morti". Sapevo che non dovevo pensare ad una cosa del genere, ma in assenza dei miei amici, io, cosa avrei potuto fare contro una bestia del genere?
«Probabilmente niente» dissi sperando che qualcuno arrivasse con la soluzione in tasca.
Pensai a lungo prima di tornare a casa, molto a lungo. La soluzione era solo una; dovevo chiedere a Lena di trasformare anche me in un Licantropo, anche se, sicuramente, nessuno avrebbe appoggiato la mia scelta. Forse stavo andando un po' troppo in fretta, ma, riflettendoci, era l'unica cosa giusta da fare. In quel modo avrei ottenuto abbastanza forza per proteggere Lisa ma, forse, il vero motivo per cui ci avevo pensato, era che provavo una leggera invidia nei confronti di Raccon. La mia invidia era del tutto ingiustificata e, soprattutto, mi faceva odiare me stesso «Che razza di persona proverebbe invidia per il proprio migliore amico?» Dissi fissando il vuoto davanti a me. "Tu, stupido idiota" disse una voce all'interno del mio cervello. Quella voce aveva assolutamente ragione, ero uno stupido, uno stupido che voleva proteggere la sua ragazza. Era buio pesto quando arrivai davanti la mia porta di casa. Silenziosamente, girai la chiave all'interno della serratura,con un lieve scatto, la porta si aprii rivelandomi l'oscurità della mia casa.Tutti dormivano e, data l'ora, sarebbe stato il caso di mettermi a letto.
Raggiunta la mia stanza, cercai di rilassarmi, mi poggiai qualche minuto sul letto e iniziai a pensare: dovevo trovare un'altra soluzione, Lena non avrebbe mai accettato la mia proposta. La domanda da fare a me stesso, per trovare la soluzione, era solo una: Come faccio a difendere me stesso, e gli altri, da delle creature sovrannaturali rimanendo umano? Pensai a lungo, ma non ebbi risposta che fosse differente da ciò che avevo già pensato. Ormai ero stanco, quindi decisi di lasciar perdere e di andare a dormire. Prima di addormentarmi, però, un pensiero balenò nella mia mente: se esistevano i licantropi, potevano esistere altre creature strane? Non ebbi il tempo di riflettere che il sonno mi inghiottì.
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
FantasyRaccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...