Gli occhi della giovane donna, di un blu quasi paradisiaco, penetrarono lo sguardo infuocato di Roy. Piccole orecchie a punta sbucarono da sotto i lunghi capelli argentati. Roy si spostò all'indietro e la creatura si alzò in piedi facendo cadere il mantello e lo zaino. Accertatosi dello scampato pericolo, Roy ritrasformò il suo corpo: zanne e artigli sparirono, gli occhi si ricolorarono del solito color nocciola e il manto bianco sparì. I capelli castani, striati di grigio, si riflettevano ai dardi di luce lunare che penetravano nella foresta. I due erano nudi e si fissavano a vicenda: Roy scrutava la misteriosa creatura con sguardo curioso, analizzandone ogni curva e spigolo. Non aveva mai visto una simile creatura nel suo mondo e, soprattutto, non aveva mai visto una ragazza così bella. Davanti a sé aveva due sfere blu che lo fissavano intensamente, neanche la donna sembrava avesse mai visto una creatura come lui. Facendo attenzione a non spaventarla, provò ad avvicinarsi ad essa e, mentre lo faceva, notò che le due sfere blu mutarono di colore. La ragazza dagli occhi scarlatti, ormai non più impaurita, se ne stava a fissare Roy con tutta tranquillità, non si sentiva in imbarazzo a stare nuda davanti a lui. Roy si avvicinò e raccolse il mantello caduto, tolse la terra da sopra di esso e lo usò per coprire il corpo della donna. Caricò lo zaino sulle sue spalle e protese una mano verso la ragazza.
«Vieni?»
La donna non rispose, annuì e lo seguì. Arrivato nella sua stanza, invitò la ragazza a dormire sul suo letto. Presa da uno strano senso di fiducia, la ragazza accettò senza problemi. Si rivestì con abiti puliti offerti da Roy e poi si addormentò.Rivestitosi, Roy si sedette sulla poltrona alla destra del suo letto e, senza accorgersene, cadde in un sonno profondo. Al suo risveglio si ritrovò immerso nel buio, si guardò intorno e notò che la ragazza non si era ancora svegliata. L'orologio della stanza segnava le sette in punto.Il sole doveva essere sorto illuminando l'intera stanza, come al solito. Ma non accadde, le finestre erano chiuse. Roy le lasciava sempre aperte, amava svegliarsi col il dolce tocco del sole mattutino. Iniziò a pensare di aver dimenticato di averle chiuse lui stesso prima di andare a dormire, ma non era così. Senza far rumore, le aprì: i raggi del sole si propagarono per tutta la stanza andando a colpire i punti più esposti. Una piccola chiazza di luce colpì il viso della giovane donna che subito si alzò gridando per il dolore. A quelle grida, Roy, chiuse immediatamente le finestre e corse dalla ragazza, le poggiò una mano sul viso e l'accarezzò dolcemente.
«Ehi» Disse con voce calma «Tutto bene?» La ragazza aprì gli occhi e, con una mano, sistemò i capelli arruffati. Roy, guardando quella strana ragazza, si accorse che aveva gli occhi di un colore totalmente diverso rispetto a prima: durante la notte aveva mostrato il blu e il rosso, ora invece erano ambrati. La cosa lo incuriosiva parecchio, nemmeno lui riusciva a farlo.
«Scusa per le finestre... le ho chiuse perché soffro alla presenza di troppa luce.» La ragazza era seduta sul letto con la schiena poggiata al muro: i capelli erano stranamente lisci e profumavano di fresco. Una piccola ciocca le si poggiò delicatamente sul viso ma, infastidita da quel tocco, soffiò in su con la bocca e li spostò.
«Strano, non avevo mai incontrato nessuno che soffrisse alla luce del sole.» Roy era visibilmente stupito da quella creatura, mutava il colore degli occhi e soffriva alla luce del sole. A esclusione delle orecchie, il suo corpo sembrava essere quello di una semplice ragazza umana.
«Invece, da dove vengo io, è una cosa molto comune. Purtroppo devo essere finita qui per sbaglio...credo di aver abusato troppo del libro.» La ragazza ora fissava il muro davanti a sé.
«Cosa dovrebbe significare il "Da Dove vengo io"? Sei per caso di un'altra città?» Roy si passò una mano davanti al viso e strofinò gli occhi per togliere gli ultimi resti di sonno.
«Più che un'altra città direi...un'altra dimensione.»
Roy non era molto convinto delle parole della ragazza, ma non fece trasparire i dubbi «Okay...e nella tua dimensione vivete al buio?» Domandò Roy in tono ironico.
«Si...viviamo con la sola luce della luna. La luce di questo mondo, per il mio corpo, risulta essere nociva. Piuttosto...come si chiama?»
«Beh...è semplicemente il sole.» Continuò Roy.
«Posso sapere, gentilmente, il tuo nome? E soprattutto, che tipo di creatura sei?» Gli occhi interrogativi di Roy si posarono su quelli della ragazza che si preparava a rispondere.
«Il mio nome è Seraphina. E, nella vostra lingua, credo che possiate chiamarmi elfo.» La ragazza sorrise.
«Un elfo? Sei proprio sicura? Guarda che gli elfi non mutano il colore degli occhi come fai tu e, soprattutto, non soffrono alla luce del sole.»
«Pronto? Genio... ti ho già detto che vengo da una dimensione differente? Non siamo mica tutti uguali.» Seraphina giocava con i suoi capelli guardandosi attorno, Roy non sapeva se crederle o meno, ma, dato che non sembrava di essere di natura malvagia, decise di fidarsi.
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
FantasyRaccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...