Mentre mi dirigevo in casa, da fuori, riuscivo a sentire l'odore della carne preparata dalla mamma e la voce di Alis e papà che parlavano in soggiorno. Entrai in casa e mi trovai a pensare che, effettivamente, io e Lena non avevamo mai cenato insieme con i miei genitori. Non era una cosa insolita, portare una persona a cena. Ma i miei genitori non erano stupidi e di certo avrebbero notato un cambiamento nel rapporto tra me e Lena. Portarla in casa significava rivelare la mia relazione con Lena, ma chissà perché, non ero infastidito. Forse, quelle ore passate da solo a riflettere sui cambiamenti avvenuti nella mia vita, mi avevano fatto venire voglia di avere qualcosa di stabile. Ovviamente, la relazione con Lena non era l'avvenimento del secolo, in futuro sarebbe anche potuta finire, ma volevo godermi quel momento in tutta la sua interezza. Avevo aperto la porta e mi ero fermato nell'ingresso, presi la mano di Lena, intrecciai le mie dita con le sue e avanzai fino alla fine del corridoio.
<<Amore, credo che sia arrivato il momento di dire ai miei genitori che stiamo insieme. Non star a pensare che ora sarai costretta a stare con me per sempre, ma sono stanco di giocare a nascondino ogni volta che vieni a casa mia.>>
Le parlavo cercando di spiegare tutto nel modo più semplice possibile, non volevo mica spaventarla e farle pensare che la volessi portare all'altare. Fortunatamente, Lena non era stupida, e comprese il mio discorso senza problemi.
<<Va bene tesoro, ho capito cosa intendi.>> Lei mi guardò e sorrise.
Sentendo la porta d'ingresso chiudersi, Alis era venuta a controllare e, vedendo che io e Lena ci tenevamo per mano in casa, con mamma e papà presenti, mi lanciò uno sguardo interrogativo. Io le risposi con un sorriso, presi la giacca che Lena indossava e la portai in camera mia. Quando tornai di nuovo all'ingresso, Lena ed Alis, erano lì che parlavano. Io scesi le scale e notai che la mamma era ancora a preparare la cena, mentre papà era sul divano a guardare la Tv. Andai in soggiorno e mi sedetti sul divano accanto al mio vecchio.
<<Ciao papà>> dissi, poggiando la schiena sui cuscini del divano.
<<Ciao Raccon, passato una bella giornata?>> Domandò papà, mentre cambiava canale alla tv.
<<Abbastanza. E tu?>> Ribattei.
<<Il lavoro è un po' pesante, ma si, posso dire di aver passato una buona giornata.>>
<<Ascolta papà, devo dirti una cosa. Però promettimi di non avere reazioni esagerate, so perfettamente come sei fatto. Niente urli, niente corse per casa, nessun complimento fuori luogo. Limitati a dire se sei felice o meno>> dissi, con sguardo leggermente serio.
<<Certo figliolo, dimmi pure>> disse, poggiandomi la sua grossa mano sulla spalla destra.
<<Ti ricordi Lena, la figlia di Ryan? Ecco, è la mia ragazza.>>
Ero un po' imbarazzato all'idea di confessare una cosa del genere, ma ormai l'avevo detto. Mi concentrai ad ascoltare il suo battito e scoprii che aveva subito una leggera accelerata. Ora la sua bocca si stava allargando in un sorriso enorme ed io sperai che non facesse nessuna battuta.
<<Sono molto felice per te, figliolo. Ma io e tua madre lo avevamo intuito sin da quando uscisti con lei per quell'appuntamento.>> Papà sorrise e mi diede una pacca sulla spalla.
"Cavolo, era vero, quando ebbi quell'appuntamento con Lena dissi tutto ai miei genitori. Era ovvio che lo avessero intuito, come avevo fatto a dimenticare una cosa del genere?"
<<Quindi anche mamma sa che...>> Non finii la frase che subito mi rispose di sì.
Mentre continuavo la conversazione con papà, notai, con la coda dell'occhio, che Lena stava parlando con mia madre e mia sorella. Speravo non le stessero raccontando qualcosa di imbarazzante anche se, le loro continue risate, non facevano altro che alimentare le mie paure. Passati venti minuti, ci riunimmo tutti a tavola per cenare. Io sedevo accanto Lena ed Alis, mamma e papà erano di fronte a me e chiacchieravano in tutta tranquillità. Non avevo niente di cui preoccuparmi, l'unica cosa che mi spaventava era mia madre, non volevo che dicesse frasi del tipo "Il mio bambino è diventato grande". La cosa mi avrebbe fatto esplodere dall'imbarazzo; fortunatamente non accadde nulla di simile e passammo la cena in tutta tranquillità. Dopo aver finito di mangiare, ricevetti un messaggio da John, voleva che lo raggiungessimo a casa sua il prima possibile.
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
FantasyRaccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...