Le luci del giorno stavano abbandonando le montagne di Soldor, di lì a poco sarebbe arrivata la sera e tutti gli abitanti della città sarebbero andati a dormire. Mentre i normali cittadini ritornavano alle loro case, Envy continuava ad addestrare i propri combattenti all'interno della sua arena: la grotta nella quale era stata costruita era capace di contenere più di mille persone. I combattimenti erano furiosi e cruenti, ogni tanto vi era qualche vittima ma di solito non si superavano più di cinque morti al giorno. A nessuno importava se qualcuno moriva, tanto meno importava ad Envy che se ne stava immobile a godersi lo spettacolo sanguinario.
«Bene, Envy, vedo che il tuo popolo se la cava molto bene nella lotta» disse il vecchio Yuria osservando la scena.
«Merito del mio allenamento» rispose Envy.
Envy e Yuria avevano pianificato ogni singola mossa e, probabilmente, avevano anche pianificato di fermare l'allenamento in quel preciso istante. Envy emise un breve e rabbioso ululato che fu udito da tutti, immediatamente tutti i licantropi smisero di combattere e si misero sull'attenti. A passi lenti, ma decisi, Envy passò davanti a ogni singolo membro enunciando il discorso che si era preparato in precedenza.
«Tra qualche mese, finalmente, distruggeremo Roy e la sua piccola banda di orfanelli. Ma, prima che questo accada, voglio che scegliate un Leader. Voglio che scegliate la persona nella quale riponete la vostra fiducia, essa si farà avanti e svolgerà un compito da me assegnato.» Envy si interruppe e lanciò un'occhiata d'intesa a Yuria, poi riprese a parlare: «Il compito consisterà nell'uccidere un altro licantropo e portare qui il suo cadavere. Sarà meglio che il vostro leader cerchi la sua vittima in un'altra città, Roy non deve sospettare assolutamente nulla, chiaro?» Envy parlò in tono dittatoriale, il pensiero che uno dei suoi sottoposti potesse infrangere un suo ordine non lo sfiorava nemmeno.
«Chiaro» risposero tutti in coro.
«Avete cinque minuti per scegliere un Leader. Cominciate.» Envy e Yuria rimasero in silenzio ad aspettare il risvolto della votazione. Al termine dei cinque minuti, un ragazzo, alto e robusto, si fece strada tra i compagni.
«Hanno scelto me, mio comandante» Il ragazzo si prostrò davanti ad Envy in segno di rispetto e di inferiorità.
«Così sia» pronunciò Envy con occhi inespressivi «Va e uccidi, mio giovane soldato. Portami un corpo entro le dieci di questa sera. Non fallire per alcun motivo.»
«Sì, mio re.» Il ragazzo si alzò e corse verso l'uscita della grotta scomparendo alla vista dei suoi compagni. Envy attese che il giovane uscisse e poi si rivolse nuovamente al gruppo «Dal fallimento si ottiene la morte così come dal sacrificio si ottiene la vita...il prezzo del suo fallimento sarà la morte. Ma, se vorrete salva la sua vita, allora dovrete sacrificare la vostra. Chiaro?» Envy guardò Yuria e sorrise soddisfatto. Un grosso filo di bava colò dalla sua bocca andando a finire sulla roccia sottostante.
«Si, mio comandante» risposero tutti in coro.
Mentre il battaglione procedeva nella lotta, Envy e Yuria decisero di ritirarsi in casa. Avrebbero aspettato lì il ritorno del loro soldato.
Il ragazzo,carico della fiducia dei suoi compagni, iniziò il proprio cammino alla ricerca di qualcuno da poter uccidere. Il giovane superò il cartello con scritto "Zona vietata", percorse qualche chilometro e raggiunse i piedi delle montagne. Il Leader, scelto per compiere la missione omicida, aveva un solo divieto: non doveva in alcun modo far insospettire Roy. La soluzione più semplice era quella di percorrere tutta la foresta sperando di trovare un licantropo in qualche paese vicino; doveva farlo, altrimenti le conseguenze sarebbero state gravi. Il ragazzo, richiamando il potere dentro di sé, iniziò a correre a gran velocità nella foresta schivando gli alberi e i rami che si protraevano verso il suo viso. Ovviamente non poteva sapere che la riserva naturale era posizionata esattamente a metà tra Oaktown e Soldor, e non poteva nemmeno immaginare che,per raggiungere il paese dalla foresta, avrebbe dovuto correre per circa 150 Km di lunghezza. Il lottatore impiegò quasi un'ora per coprire la grande distanza ma, a sua insaputa, fu fortunato: non che fosse la via più indicata, ma quello era il modo più veloce per raggiungere il posto che stava cercando. Avrebbe potuto usare l'autostrada e affidarsi ai cartelli coi vari nomi della città, ma avrebbe impiegato il doppio del tempo.
Mentre correva, da lontano, il leader scorse delle luci provenire dall'esterno della foresta. Procedette per qualche metro e poi scavalcò il cancello di ferro, ormai vecchio e arrugginito, che vietava l'ingresso al personale non autorizzato. Il cartello posto sul cancello recitava "Riserva di Oaktown. Vietato l'accesso". Il ragazzo capì che finalmente era arrivato in una zona abitata e che ora doveva solo trovare un suo simile e ucciderlo. Il leader lasciò la zona della riserva per poi ritrovarsi in un viale che ospitava delle case abbastanza lussuose: tutti gli appartamenti di quella via possedevano dei giardini ben curati, delle piscine e delle piccole giostre che servivano per far divertire i bambini. Disgustato da qualcosa che solo lui sembrava notare,il giovane si diresse verso quello che, secondo lui, era il centro del paese.Davanti a lui apparvero dei piccoli palazzi, non erano molto alti ma gli avrebbero fornito un'ottima visione periferica della città. Raggiunto il tetto del palazzo più vicino, il ragazzo si fermò qualche attimo a guardare il cielo.
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
FantasyRaccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...