Eravamo appena usciti di casa, io e Lena passeggiavamo mano nella mano per raggiungere John. Mentre camminavo con lei, non facevo altro che pensare al messaggio lasciatomi dal mio amico: avevo una strana sensazione, come se gli fosse accaduto qualcosa di spiacevole.
«Tesoro, John aveva detto di avere un appuntamento con Lisa?» Domandai.
«Si, perché me lo chiedi?» Continuò lei.
«Beh, di solito, quando si esce con una ragazza, se si ha la fortuna di creare un legame, si torna a casa poco prima di mezzanotte. Quando abbiamo ricevuto il messaggio erano appena scattate le dieci, mi sembra strano.» Non volevo fare il pessimista della situazione, magari voleva solo passare un po' di tempo con noi...anche se mi sembrava parecchio strano.
«Ehi, sta tranquillo. Vedrai che andrà tutto bene» Lena mi diede un bacio sulla guancia per rassicurarmi e poi continuammo a camminare. Era davvero una persona positiva, al contrario di me, che riuscivo ad entrare nel panico per qualunque cosa.
Camminammo per un altro paio di minuti, svoltammo un incrocio e ci ritrovammo dietro la casa di John. All'improvviso sentii un odore strano nell'aria, più che un odore era una percezione. Sapevo che veniva da John e sapevo che era successo qualcosa che di non troppo divertente. Quando raggiungemmo la porta, la mia percezione si rivelò esatta. John se ne stava seduto sugli scalini con la testa tra le mani.
«Tesoro, credo che J non stia affatto bene» dissi, inarcando il sopracciglio.
«Già. Pare che le tue preoccupazioni avessero delle fondamenta molto solide.» Aumentammo il passo e lo raggiungemmo in un attimo.
Grazie al mio udito riuscivo a percepire il respiro irregolare di J: sembrava la persona più triste al mondo, lo avevo così in pochissime occasioni. Ci avvicinammo e, lentamente, poggiai una mano sulla sua schiena, Lena sedette alla sua destra e gli prese la mano.
"Avanti John, non essere così triste. Andrà tutto bene" pensai. Avrei potuto esordire in quel modo, ma sembrava una di quelle frasi che trovi all'interno dei biscotti della fortuna.
«Ehi amico, che ti succede?» A quella domanda J alzò il capo, aveva gli occhi rossi e il viso rigato dalle lacrime "Ha litigato con Lisa "pensai. J rispose alla domanda pronunciando solo il nome della ragazza, io mi sedetti accanto a lui e cinsi le sue spalle in un abbraccio.
«Ti va di raccontarmi quello che è successo?» Domandai, mentre guardavo Lena.
«Io e Lisa non possiamo stare insieme.» J smise di piangere e alzò la testa, con una mano portò all'indietro i capelli che gli ricadevano sul viso e poi tentò di nascondere le lacrime asciugandosi il viso con le mani.
«E 'andata così...» John prese un attimo di pausa e poi iniziò a raccontare tutto quello che era successo. Raccontò ogni singolo dettaglio facendo attenzione a non lasciare nulla al caso, ci aveva addirittura descritto l'intero appartamento: anche se non credevo avesse qualche rilevanza. La storia di J non metteva Lisa in buona luce. Ovviamente, una ragazza non è obbligata a stare con un ragazzo, ma se sai di avere dei problemi...perché iniziare un rapporto se sai già che andrà a finire male? Questo è puro masochismo. Capisco la voglia di volerci provare e capisco anche la voglia di conoscere una persona, ma non farlo se sai che farai male ad entrambi.
«Quindi lei ha paura di affezionarsi a te per via dei continui trasferimenti?» Domandai, senza mostrare la leggera irritazione che stavo provando. J non rispose, si limitò ad annuire con il capo. Io non dissi nulla, alzai gli occhi e tentai di capire cosa stava pensando Lena.
«Che lavoro fanno i suoi genitori?» Chiese Lena.
«Non l'ho chiesto» rispose J.
«Ascoltami Bro, io non voglio infierire, però rifletti. Anche tu dopo il diploma andrai via di casa, non pensi che soffriresti comunque a starle lontano?» Respirai a fondo.
«Certo che ci starei male, ma è una cosa totalmente differente. L'università non ti proibisce di tornare a casa il fine settimana, potrei tornare in paese e uscirci senza troppi problemi. Invece, Lisa, ha preferito proteggere sé stessa e precludere ogni possibilità. So che non lo ha fatto con cattive intenzioni, ma mi ha fatto male.» John aveva dato libero sfogo alle sue emozioni, il tono di voce sembrava essere migliorato, ma l'espressione sul suo volto esprimeva tanta tristezza.
«John, se vuoi veramente Lisa allora devi combattere, devi dimostrarle che saresti disposto a tutto per lei. Lo so che adesso fa male, ma devi trovare il coraggio di tornare da lei anche se a fermarti c'è l'apocalisse. Parla con lei, scopri il lavoro dei suoi genitori e cerca di trovare una soluzione. Se questa persona è davvero importante per te, devi darti da fare. Sii la sua sicurezza più grande e non farti fermare da nessuno. So come ti senti in questo momento, ma devi farti forza e cercare una soluzione. Scommetto che te ne sei andato e l'hai lasciata da sola, vero?» Lena tentava di far ragionare J in un modo totalmente diverso dal mio, io preferivo un approccio più apprensivo, lei invece tentava di ragionare in modo razionale per cercare di risolvere la situazione.
«Tu e Raccon mi conoscete, sapete che sono una ragazza abbastanza forte ma, se sto male, voglio qualcuno accanto a me. Se una ragazza dice di andartene mentre sta male, tu devi fare l'opposto. Devi tenere il tuo culo incollato alla sedia e starle accanto, in questa situazione avevate bisogno entrambi di supporto morale e fisico. Non prendertela, lei ha sbagliato, questo è vero. Ma tu ti sei arreso subito, hai perso la gara senza nemmeno provare a correrla.» Lena sembrava lo stesse rimproverando, ma forse era solo una mia impressione.
«Lena stavo male, ok? Non avevo la forza di stare lì a guardarla piangere, mi aveva appena detto che non poteva stare con me. Non volevo darle fastidio, sono scappato. Però, forse hai ragione. Lo so che hai ragione... non sono stato abbastanza forte.» J parlava con voce atona, e dal suo viso ora non traspariva nessuna emozione. Forse Lena era stata un po' troppo dura.
«J, cosa provi per Lisa in questo momento? Ne sei innamorato? O è solo un fuoco di paglia?» Chinai il capo verso il suo e lo guardai negli occhi.
«Non so è amore, ma so che è qualcosa di forte.Posso solo dirti che, se potessi, passerei ogni minuto con lei.» J sorrise e poi si chiuse nel silenzio
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
FantasyRaccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...