Capitolo 26

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Erano le nove del mattino quando quella dannata sveglia iniziò a suonare: era già la terza volta che la spegnevo, dovevo assolutamente alzarmi. Aprii gli occhi, lentamente, per abituarmi gradualmente alla luce che illuminava tutta la stanza, poi, con una mano, andai a cercare pigramente il cellulare per controllare i vari messaggi. Come al solito, John, me ne aveva mandati già tre, ed io iniziai a pensare che il mio migliore amico avesse dei gravi problemi con il sonno. Non era assolutamente normale che si alzasse così presto nell'ultimo giorno di vacanza, a meno che non abbia deciso di andare a correre nudo nella foresta. Stavo per rimettere il telefono in stand-by quando l'ennesimo messaggio di John lo fece squillare brevemente facendo svegliare Lena.

«Tesoro, ti prego, spegni quell'allarme» disse Lena spostandosi una ciocca di capelli dal viso.

«Scusa» dissi abbassando il volume.

Appoggiai la testa allo schienale del letto e iniziai a leggere e rispondere a i vari messaggi ricevuti. Nei suoi messaggi, John, mi diceva che finalmente era riuscito ad avere un appuntamento con Lisa. Era piuttosto ovvio che ci sarebbe riuscito, mia sorella si era impegnata tanto per aiutarlo. Confrontandosi con alcune sue amiche, Alis aveva scoperto che Lisa passava quasi ogni pomeriggio al parco e che ricambiava l'interesse per J. Con un po' d'impegno riuscimmo a farli incontrare. Cercammo di far sembrare l'incontro del tutto casuale: alle cinque del pomeriggio accompagnammo John al parco di Oaktown e lo avvisammo di non muoversi dal chiosco per bambini. Io, Lena ed Alis eravamo nascosti dietro un albero, pronti ad osservare ogni mossa fatta da J. Negli attimi prima che Lisa arrivasse, il cuore di John sembrava dovesse esplodere da un momento all'altro ma, quando finalmente la vide, si rilassò completamente. Era passata circa mezz'ora dal nostro arrivo, Lisa arrivò esattamente alle spalle di J e gli sfiorò un braccio con le dita. In un primo momento i due non sapevano cosa dire, poi J prese coraggio e le chiese di andare a fare un giro con lui. Io e la mia squadra di spie decidemmo di abbandonare il campo, avrei chiesto l'andamento della giornata in un secondo momento. "Finalmente le ha chiesto un secondo appuntamento" pensai. Mi limitai a rispondere al messaggio di J con un "Grande Bro, falla tua." Poi spensi il telefono e tornai sotto le coperte.

Non appena mi sdraiai, Lena, si girò verso di me e mi diede un bacio.

«Chi era?»

«John. Mi avvisava di aver avuto un secondo appuntamento con Lisa» risposi avvolgendo le braccia intorno al suo corpo.

«Sono felice per lui.»

Lena sorrise e poggiò la testa sul mio petto. Ormai eravamo quasi sempre insieme: dopo la sera dell'appuntamento, io e Lena, non riuscivamo a toglierci gli occhi di dosso. Era una continua voglia di strapparci i vestiti e stare insieme. Quello non era il mio solito modo di comportarmi in una relazione, ma con Lena tutto sembrava essere diverso. Nelle ultime due settimane, la casa di Lena, era diventata la mia seconda casa. Purtroppo non potevo passare molto tempo fuori casa, avrei potuto generare qualche sospetto nei miei genitori, così decisi che la mia stanza da letto era il luogo più adatto per incontrarci: ovviamente i miei genitori non sospettavano nulla. I genitori di Lena, invece, sapevano ogni cosa, ma a quanto pare non avevano nulla in contrario, altrimenti suo padre mi avrebbe già appeso ad una corda e usato come sacco da boxe.

Accarezzai delicatamente la schiena di Lena e poi mi addormentai. Quando riaprii gli occhi, la video sveglia segnava le nove del mattino. Lena dormiva accanto a me, mi avvicinai e le spostai i capelli che le ricadevano sul collo. Le diedi un bacio vicino l'orecchio e lei girò il viso verso il mio.

«Dobbiamo alzarci, sono le nove. Se i miei genitori ti scoprono mi fanno fuori» dissi mentre le mordevo la guancia.

«Lo sai che non è possibile ucciderci facilmente, vero? E lascia perdere tutte quelle storie sull'argento, sono tutte stronzate.»

Cronache Di Un Lupo - L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora