Capitolo 15

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Nessuno dei due si accorse che avevo aperto gli occhi, così li richiusi e passai qualche momento in silenzio. Avevo bisogno di riprendere la calma. Il calore del corpo di Lena mi avvolgeva completamente, sentivo il suo respiro calmo e regolare e ascoltavo il battito del suo cuore. In quel momento eravamo tutti in silenzio. Quando aprii gli occhi, notai che John girovagava per la stanza in preda all'agitazione. Io non avevo il coraggio di parlare, mi sentivo in colpa. Era successo tutto a causa della mia poca volontà, mi sarebbe bastato un po' di impegno per non creare tutto quel macello, invece avevo fallito. Mi sentivo una nullità.

«Amore, non sentirti in colpa. Capita a tutti di non riuscire a controllarsi durante la luna piena.» Lena mi parlava con un tono di voce molto basso, si era accorta del mio risveglio.

«Ma non a tutti capita di fare male alla propria ragazza, e di certo non capita a tutti di piantarsi gli artigli nel petto» risposi sottovoce.

Lena abbozzò un sorriso «Non serve mortificarsi in questo modo. Lo so che in questo momento sei triste per ciò che hai fatto, ma molto di quello che è successo non è colpa tua, ma mia. Avrei dovuto fermarti già dall'inizio.» Lena chinò il suo viso sul mio e baciò le mie labbra. Una lacrima le rigò la guancia e finì vicino le mie labbra. «Non provare mai più a ferirti in quel modo. Se tu fossi morto, non me lo sarei mai perdonato.» Lena si staccò dalle mie labbra e mi abbracciò con tutta la forza che aveva.

«Bro! Ma allora sei sveglio.» John si girò verso di me e corse ad abbracciarmi.

«Si, quanto pare sono ancora vivo.»

«Amico, hai fatto un casino» disse John scuotendo il viso.

«Lo so Bro, lo so.»

«Anche se ti avevo proibito di venire, sono felice che tu sia qui.» Disse Lena mentre si rialzava dal pavimento.

«Avevo intuito che avreste fatto di nuovo a botte, non potevo lasciarvi picchiare.» J protese la sua mano verso la mia e mi aiutò ad alzarmi.

«Grazie Bro.» J mi tese il cinque e io lo battei.

«Ora che è tutto finito devi togliermi una curiosità. Perché hai lanciato lo specchio a Raccon?» Chiese Lena.

«Qualche anno fa, io e Raccon, guardavamo una serie tv su i lupi mannari. Il protagonista, anche lui molto giovane e alle prime armi, portava sempre con sé questo specchio regalatogli dalla sua ragazza. All'inizio della serie l'utilizzo dello specchio non viene spiegato, ma nelle puntate successive il ragazzo scopre che, grazie allo specchio, riesce a mantenere il controllo anche durante la luna piena. Così ho pensato che avrebbe potuto funzionare anche con Raccon.» John pareva preso dalla più totale eccitazione, si sentiva come un super eroe.

«Quindi la tua idea proviene da una serie televisiva? E se non avesse funzionato?» Disse Lena portandosi i capelli all'indietro.

«Se non avesse funzionato mi sarei nascosto da qualche parte e avrei lasciato a te il lavoro. Ma a quanto pare ha funzionato, no?» Disse J scrollando le spalle e sorridendo.

«Fortunatamente, si» dissi massaggiandomi la testa.

«Bene ragazzi, ideare un piano per far rinsavire il mio amico ha ridotto drasticamente le mie poche energie, credo proprio che andrò a letto. Bro, vuoi un passaggio?» Disse J dandomi una pacca sulla schiena.

«No Bro, torno più tardi. Ho delle cose da fare» risposi restituendogli la pacca sulla spalla.

«Come vuoi amico. Buonanotte ragazzi.» John abbracciò Lena dandole la buonanotte, e poi si diresse alla porta del garage.

«Perché la porta è ammacca... Inutile farsi domande.» John rise, aprì la porta e salì nella sua macchina.

«Cosa sono queste cose che devi fare?» Chiese Lena.

Cronache Di Un Lupo - L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora