Mentre le ragazze continuavano a farsi i complimenti sui loro vestiti, io e J ci dirigemmo nell'aula dove si sarebbe tenuta la cerimonia. Indossammo la tunica e il cappello e cogliemmo l'occasione per aiutare il personale scolastico a ultimare i preparativi per la cerimonia.
«Ci credi bro? Finalmente stiamo per prendere il diploma» esclamò J sorridendo.
«Già...e presto andremo via anche da Oaktown.»
«Se devo essere sincero, a me un po' mancherà questo posto. Ci tornerò spesso perché ci abita Lisa, però non la vivrò più come prima. Sarò solo di passaggio.» J mostrava una traccia di malinconia nelle sue parole, così mi avvicinai e provai a consolarlo.
«Ehi, so che il cambiamento può essere difficile. Ma vuoi sapere una cosa? Oaktown non si muoverà da qui, Lisa non si muoverà da qui. Saranno sempre qui ad aspettarti ogniqualvolta tu ne avrai bisogno. Inoltre, ho sentito che le università a Soldor chiudono per un mese, potrai sempre tornare a casa.»
«Hai ragione bro. Sai sempre dire la cosa giusta.»
«A proposito, hai già deciso a quale università iscriverti? Puoi sempre venire con me e Lena alla Revive, li sono tutti come noi» dissi sottovoce.
«Sarebbe un'ottima idea, ma ci devo riflettere bene. In fin dei conti, non è difficile mischiarsi con la gente comune, quindi non è necessario iscriversi alla Revive. Ma la prenderò in considerazione.»
«Ha già visto qualche appartamento a Soldor?» chiesi guardandomi intorno.
«Avevo intenzione di farlo stasera.»
«Se vuoi, puoi rimanere con me e Lena. Suo padre ci ha trovato un appartamento vicino alla Revive, abbiamo una camera in più.»
«Mi farebbe piacere bro, mi serve giusto il tempo di trovare un piccolo appartamento.»
«Allora è deciso.» Sorridemmo e lasciammo cadere la questione.
Finimmo di sistemare la sala e poi raggiungemmo l'ingresso della scuola, li si erano raggruppati tutti i ragazzi del quinto anno. Passò un'ora e finalmente la cerimonia ebbe inizio. Tutti i diplomandi si sistemarono in fila sul grande palco posizionato davanti le numerose file di sedie. Chiunque poteva accedere alla sala e assistere alla cerimonia, quindi le sedie erano tutte occupate. Erano presenti genitori, le ragazze dei vari studenti, parenti venuti da lontano e persino il sindaco del paese. I miei genitori erano seduti accanto a quelli di J e Lena. Non appena mi videro alzarono le mani per salutarmi, J e Lena erano dietro di me e ricambiarono il saluto. C'era un gran chiasso nella sala, poi la campanella della scuola suonò e tutti smisero di parlare. La sala cadde nel silenzio, il preside fuoriuscì da un corridoio e si fece strada verso il palco. Ci salì e si avvicino al microfono, io e gli altri studenti formavamo una fila molto numerosa alle sue spalle. Il preside Falk si schiarì la voce e iniziò a parlare:
«Oggi siamo qui riuniti per un solo ed unico motivo. Dopo cinque anni di duro studio e lavoro, i nostri studenti finalmente si diplomano. Finalmente i ragazzi possono prendere in mano il loro futuro, gli abbiamo aiutati a crescere e gli abbiamo formati al meglio delle nostre possibilità. Ora sta a loro scegliere il meglio, da ora in poi saranno soli. Ovviamente, c'è chi continuerà gli studi e c'è chi preferirà scegliere la via lavorativa. Auguro a loro e, a voi genitori, il meglio.» Poi, il preside si girò verso di noi dando le spalle al pubblico «Spero che il vostro futuro vi regali tante soddisfazioni. Buona fortuna, ragazzi miei.» Poi tornò a rivolgersi al pubblico «Ora procederemo alla consegna. Chiamerò i ragazzi uno ad uno, riceveranno il diploma e poi saranno liberi di raggiungere le famiglie.» Mentre il preside scandiva uno ad uno i nomi degli studenti, ripensai a tutte le volte che ci aveva sgridato, a tutte le volte che ci aveva messo in punizione e a tutte le volte che ci aveva costretto a rimanere a lezione oltre il normale orario. Non pensavo che al preside importasse qualcosa di noi, però, quelle parole preconfezionate mi fecero, in parte, ricredere.
La consegna sarebbe avvenuta in ordine alfabetico, perciò sarebbe toccato prima a John, poi a Lena e infine a me. Quando arrivò il suo turno, J fece un passo avanti, prese il diploma e tornò in fila; io e Lena facemmo lo stesso. Tutti e tre tornammo dai nostri genitori e ricevemmo la nostra dose di complimenti. Quando la cerimonia fu terminata, tutti gli studenti si riunirono al centro del palco e, in perfetta sincronia, lanciammo i cappelli in aria. "Ora è davvero finita" pensai mentre una pioggia di cappelli scendeva sulla mia testa: guardai Lena che era accanto a me e l'abbracciai. Mentre salutavo i miei compagni di classe, scoprii che J e Lisa erano scomparsi. Probabilmente stavano copulando dietro qualche armadietto della scuola. Intanto, i nostri genitori ci avevano raggiunti sul palco.
«Bene ragazzi, finalmente è finita. Siete soddisfatti?» domandò mio padre con un finto sguardo severo.
«Certo papà, sono soddisfatto» dissi con sguardo fiero.
«Bravo il mio ragazzo» disse mentre mi scuoteva in preda ad una crisi di gioia.
«Ehi, vacci piano. Non vorrai far rimanere mia figlia senza un ragazzo» disse Ryan sorridendo «Sono davvero fiero di voi.» Io e Lena sorridemmo e abbracciammo i nostri genitori che si erano radunati alle nostre spalle. Anche la famiglia di John venne a farmi i complimenti, per loro ero come un secondo figlio, e a me non dispiaceva affatto. Mi piaceva sentirmi al centro dell'attenzione.
Quando la cerimonia fu terminata, tornammo tutti a casa. Passammo i giorni successivi a preparare i bagagli e a pensare a come sarebbe stata la vita una volta partiti. La settimana volò via e, senza nemmeno accorgercene, ci ritrovammo ad un solo giorno dalla partenza. Per tutto il giorno mia mamma non fece altro che farmi mangiare, continuava a sfornare dolci a più non posso. Iniziavo a pensare che volesse costringermi a ingrassare per tenermi sempre con sé, ovviamente lei non sapeva che tutto quello che mangiavo veniva immediatamente smaltito dal mio corpo.
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Cronache Di Un Lupo - L'inizio
FantasyRaccon vive la sua vita come qualsiasi adolescente del suo paese. Quest'anno, per lui e i suoi amici, sarà l'ultimo e dovranno affrontare il passaggio dal liceo all'università. Una sera, mentre Raccon torna a casa, dopo aver passato una normalissima...