Capitolo 72

20 1 0
                                    

Kiran ed Emily ascoltavano senza parole, lasituazione era alquanto surreale.

«Ma se non è ancora arrivata nessuna dichiarazione, come fai a sapere tutto questo?» domandò Kiran.

«È stata una ragazza a dirmelo, l'ho trovata qualche giorno fa nella foresta. Mi ha detto di essere incappata per puro caso nella villa di Envy. Oltre a varie provviste, ha rubato dei fogli contenenti vari appunti sulla guerra. Inoltre, ha visto molti licantropi allenarsi» Roy omise volontariamente alcuni dettagli riguardanti la ragazza elfo, non voleva dare informazioni che per loro sarebbero state inutili. 

«Quindi...siamo fregati, nessuno in questa scuola è in grado di affrontare una guerra» esplose Kiran facendo vibrare il tavolo con un pugno.

«E cosa ne sarà di noi ragazzi?» domandò preoccupata Emily.

«Vi addestreremo» esclamò Alexis. Gli occhi di Kiran si accesero, se si parlava di menare le mani e allenarsi duramente, lui c'era. Era il migliore.

«Sotto la scuola, Roy, tempo fa, fece costruire una grande arena. Doveva servire a organizzare gare tra gli studenti, ma non ha avuto mai tempo. Così, qualche giorno fa siamo scesi lì sotto e abbiamo dato un'occhiata. Vi faremo sapere maggiori dettagli non appena avremo preparato le varie prove e attrezzature.» Alexis era molto più calmo di Roy, voleva molto bene all'amico e quindi doveva mostrarsi forte e sostenerlo.

«Ora che sapete tutto, potete andare» annunciò Roy passandosi una mano tra i capelli.

«Un'ultima domanda, capo» disse Kiran guardandolo fisso negli occhi. «Perché hai scelto me? Perché hai voluto dirlo a me e a nessun'altro?»

«Perché tu, in mezzo a tutti gli studenti, sei quello più abile, quello più forte e più veloce. In quanto a capacità fisiche, sei molto più avanti rispetto a tutti gli altri. Ho scelto te perché voglio che tu sia il loro leader, non di tutti, ma di una buona parte di essi. Gli altri leader verranno scelti in base a delle prove che io, Alexis e Janus organizzeremo.» Kiran ascoltò attentamente le parole di Roy. Poi, mentre stava per lasciare la sala, Kiran lo chiamò: «Mi fido di te» disse.

«Emily, credo anche in te. Sono sicuro che Kiran saprà cosa fare» concluse Roy. Poi sorrise guardando entrambi.

«Ne sono certa.» Emily guardò Kiran e ne accarezzò il viso «Io mi fido di te». Gli occhi di Emily erano verdi come lo smeraldo e profondi come l'oceano. Kiran non poteva resistervi, ci si perdeva ogni volta che la guardava: era da lì che traeva gioia e sicurezza. Quando le sentì pronunciare quelle parole, si sentì felice, felice di avere qualcuno che si fidasse di lui.

Alexis si alzò in piedi «Un'ultima cosa ragazzi, non dovete farne parola con anima viva. Tutto quello che è stato detto deve rimanere tra noi, chiaro?»

«Affermativo» risposero.

I quattro si scambiarono un breve cenno d'intesa e poi si diressero in direzioni separate: Roy ed Alexis lasciarono la stanza per dirigersi da Janus, mentre i due ragazzi si diressero nella stanza di Emily. 

«Sperò che Roy avrà la decenza di avvisare tutti gli studenti che vorranno iscriversi, non vorrei che si trovassero impreparati» disse Kiran con sguardo preoccupato.

«Sicuramente avrà pensato anche a questo» concluse Emily stringendogli la mano.

I due salirono le scale, e, raggiunta la stanza, si chiusero la porta alle spalle.

Nello stesso momento, Roy e Alexis stavano parlando tra di loro.

«Roy, perché non hai detto dei Druna?» domandò Alexis guardando il pavimento scuro dell'accademia.

«Non ho intenzione di farlo, si prospettano periodi bui. Se loro venissero a scoprire che ci saranno soldati esperti al nostro fianco, non vorranno più allenarsi. Non fraintendere le mie parole, tengo alla vita di ognuno di loro, ma è meglio tenere dei segreti per ora. Quando sarà il momento, forse, dirò loro tutta la verità» pronunciò Roy in tono sicuro e autorevole.

«Amico, mi fido di te» Alexis sorrise e poi seguì Roy senza aggiungere altro.

_______________________________________________

Nell'oscurità della sua stanza, nella profondità della grotta, Envy, sdraiato sul proprio letto a guardare l'oscuro soffitto, vagava nel mare dei suoi ricordi. Gli occhi azzurri, accesi nel buio, sembravano essere un piccolo paradiso nell'oscurità della sua anima. In quel breve tratto di pace e tranquillità, Envy pensava a sua madre. Ricordava i bei momenti passati con lei, tutti i sogni e le promesse fatte e poi infrante. Ripensò a tutto ciò che poteva essere e poi vide com'era diventato. Una piccola parte di sé provò ripudiò per come era. Si alzo dal letto, disturbato dai vari pensieri, e cominciò a camminare per la stanza. Continuava a pensare alla madre, ne sentiva la mancanza. Avrebbe voluto stringerla tra le sue braccia, rimanerci per sempre e non andare mai più via. Per un attimo, Envy immaginò di averla davanti a sé, le corse incontro e provo ad abbracciarla. Ma non ci riuscì, l'immagine svanì come fumo nell'aria. Abbattuto, si fermò a pensare a tutte le decisioni prese dal momento in cui la madre morì.

«Sto commettendo un grave errore?» domando Envy a voce alta. Una parte della sua mente diceva di sì, gli diceva di fermarsi perché era ancora in tempo. L'altra parte, invece, quella crudele e malvagia, gli diceva di andare fino in fondo. Il dolce pensiero della madre svanì e si perse, un ghigno maligno apparve sul volto dell'uomo e gli occhi si colorarono di nero. Nonostante questo, aveva comunque un'espressione triste. Una voce dentro di sé continuava a dire di smetterla e di tornare ad essere sé stesso. Ignorò quei pensieri ed uscì dalla stanza, pronto a raggiungere Yuria che lo aspettava al campo di allenamento. 

Cronache Di Un Lupo - L'inizioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora